Sentenza “Do ut des”: 6 anni per Fabio Chiavazza, il processo si chiude con 5 condanne e 10 assoluzioni
Condannati anche Corrado Trasino, Adriano Passalenti, Rosario Andrea Benincasa di Caravacio e Stefano Rossi
Cinque condanne e dieci assoluzioni. Si è chiuso così il processo di primo grado (rito abbreviato) nato dall’inchiesta “do ut des” – condotta dai Carabinieri – incentrata su presunti episodi corruttivi all’ombra del Cervino. Il dispositivo della sentenza è stato letto in aula oggi (lunedì 28 giugno) intorno alle 15.30 dal gup Davide Paladino, dopo circa tre ore di camera di consiglio.
Sei anni di reclusione per Fabio Chiavazza, ex capo dell’ufficio tecnico del Comune di Valtournenche e principale imputato nel procedimento.
Condannati anche l’ingegnere aostano Corrado Trasino e il funzionario Anas Adriano Passalenti (8 mesi ciascuno con sospensione condizionale della pena), così come i professionisti Rosario Andrea Benincasa di Caravacio e Stefano Rossi (4 mesi, pena sospesa).
Assolti invece gli altri 10 imputati. Si tratta di Federico Maquignaz (ex presidente e ad della Cervino spa), Cristina Camaschella (dipendente del Comune di Valtournenche), Giuseppe Zinghinì, Nicolò Bertini (dell’impresa Bertini Aosta srl di Issogne), Ezio Alliod (architetto), Stefano Trussardi (artigiano), Marco Zavattaro (architetto), Enrico Giovanni Vigna (amministratore unico di Ivies), Ivan Voyat (au di Edilvi costruzioni) e Luca Frutaz (amministratore della Chenevier spa). Per tutti il pm aveva chiesto la condanna.
I 19 capi di imputazione, frutto di un fascicolo d’indagine di circa 12 mila pagine, andavano – a vario titolo – dalla concussione alla corruzione, dall’abuso d’ufficio alla turbativa d’asta, dal falso ideologico all’abuso edilizio. Parti civili nel processo sono l’Anas, il Comune di Valtournenche e l’impresario Enrico Goglio.
Il dispositivo
Nel dispositivo della sentenza, il gup ha dichiarato Chiavazza interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e incapace a contrattare con la pubblica amministrazione per 5 anni. Non solo: il giudice ha anche dichiarato «l’estinzione del rapporto di lavoro dell’imputato con il Comune di Valtournenche».
L’imputato n°1 del processo è stato poi condannato a risarcire i danni cagionati all’impresario Goglio e al Comune all’ombra del Cervino (la somma sarà quantificata in sede civile). Prevista poi una provvisionale da 60 mila euro a favore sempre dell’imprenditore “taglieggiato” e da 35 mila euro per Valtournenche.
Trasino, Passalenti, Benincasa di Caravacio e Rossi sono invece tenuti a pagare – in solido – una provvisionale da 10 mila euro a favore di Anas; anche qui, il risarcimento sarà invece definito in sede civile.
Ma non è tutto. Sempre nella sentenza il gup ha disposto la confisca, per un valore corrispondente a 77 mila 431 euro, di alcuni beni di proprietà di Chiavazza.
Il processo
https://www.youtube.com/watch?v=Y09RI-ZP38Q
«Aspettiamo le motivazioni – ha commentato l’avvocato Anna Rossomando, difensore di Chiavazza, uscendo dal Tribunale -, ma il mio assistito è stato assolto da 6 capi d’imputazione. Noi siamo ancora convinti delle nostre ragioni e andremo in Appello. L’impianto accusatorio era pesante, però la teoria su gare e assegnazioni fatte non regolarmente, se non illecitamente, evidentemente non ha retto».
L’udienza di oggi era iniziata alle 9 del mattino, al terzo piano del Palazzo di giustizia, con le repliche del pm Luca Ceccanti. Poi la parola è tornata ai difensori e, intorno alle 12.30, il gup si è ritirato in camera di consiglio. Le motivazioni della sentenza sono attese entro 90 giorni.
(f.d.)