Consiglio Valle, la maggioranza si spacca sul “potenziamento” della Cus
Una mozione inguaia nuovamente la maggioranza regionale. Ancora una volta, a far “saltare gli schemi” è il disaccordo tra gli autonomisti e Pcp.
Il tema era quello di una riorganizzazione della Centrale unica del soccorso, per renderla più performante. Un argomento tutt’altro che divisivo. Ma così non è stato: la mozione è stata approvata con 26 pareri favorevoli (quindi minoranza compresa). All’appello sono mancati però i voti di Pcp, con i consiglieri che non hanno partecipato alla votazione.
Durante il dibattito in aula, la capogruppo di Pcp, Erika Guichardaz, ha motivato la mancata sottoscrizione da parte del gruppo, riconducendola «alla non condivisione della fase di stesura della mozione e in particolare delle sue premesse. Mozione, che persegue un importante obiettivo, ma manca di diversi elementi importanti, a partire da riferimenti normativi sul Corpo forestale, sull’USL, sulla Protezione Civile, sulla Centrale unica di risposta, che attraverso il disciplinare tecnico del numero unico europeo 112 fornisce una risposta immediata su tutto il territorio. Tutti noi riconosciamo la professionalità del Soccorso Alpino Valdostano e, proprio per evitare tifoserie, riteniamo importante citare anche gli altri corpi e reparti delle rispettive amministrazioni pubbliche che affrontano situazioni complesse ogni giorno con grande competenza. La presenza fisica non è il solo modo per garantire immediatezza e sinergia».
La consigliera ha quindi annunciato che il gruppo PCP non avrebbe partecipato al voto «pur condividendo l’importanza di mettere in piedi il tavolo di lavoro e continuare a operare per migliorare il servizio. Anche nel dibattito è emersa la volontà trasversale per porre rimedio a questa criticità, non ci sarebbe nemmeno bisogno di un’iniziativa del genere».
La mozione
Il testo della mozione, comunque, è stato illustrato al Consiglio dal capogruppo di Av-Sa, Albert Chatrian. Ha riassunto: «Il soccorso in montagna, soprattutto in Valle d’Aosta, esige tecniche di alto livello, la cui padronanza è raggiungibile solo da specialisti: in effetti, il Soccorso Alpino Valdostano si avvale di figure professionali altamente qualificate e, con il progressivo aumento della frequentazione della montagna, si è strutturato per poter fronteggiare situazioni sempre più complesse. Attualmente le azioni di soccorso e di salvataggio condotte riguardano tutte le attività collegate alla montagna e gli interventi annui superano in media il migliaio. L’integrazione e la circolazione di informazioni tra i vari enti di soccorso nella Centrale unica di soccorso sono due aspetti assolutamente imprescindibili; al momento però nella CUS mancano la presenza costante del Soccorso Alpino Valdostano e dei Vigili del fuoco: una lacuna da colmare, proprio per garantire la massima condivisione di équipe e l’efficacia delle operazioni di soccorso. Con questa iniziativa vogliamo impegnare la Giunta, attraverso il tavolo di lavoro coordinato dalla Presidenza della Regione, alla verifica delle procedure in atto alla Centrale unica di risposta e la Centrale unica di soccorso; a garantire la fattiva collaborazione tra i servizi di emergenza che partecipano alla Centrale unica del soccorso; a provvedere affinché i Vigili del fuoco assicurino la presenza fisica all’interno della Centrale, nell’ottica di una migliore e più efficiente gestione degli interventi. Questa iniziativa dà alla CUS l’importanza che merita: la politica e l’Amministrazione regionale hanno cercato di creare uno strumento che mettesse in evidenza le criticità che esistono nella cabina di regia del nostro sistema di soccorso e impegnandosi a mettere al primo posto la condivisione della comunicazione».
Il dibattito
Il consigliere dell’UV Giulio Grosjacques ha aggiunto: «Questa iniziativa vuole mettere in luce tutte le professionalità che partecipano alla Centrale unica del soccorso per portare a un livello ancora più performante il nostro servizio attraverso un coordinamento più efficace. Vi sono alcune questioni da affrontare: il ripristino dell’operatore di Centrale nell’orario notturno, l’attivazione del volo notturno, la diffusione di una comunicazione più precisa sulle competenze dei vari attori al fine di migliorarne la collaborazione e di valorizzarne i rispettivi ruoli, il ripristino della presenza dell’operatore sanitario sull’elisoccorso una volta finita l’emergenza da Covid».
«La Centrale unica del soccorso è ancora un progetto valido e perseguibile – ha evidenziato il capogruppo di PlA, Marco Carrel -: è un’eccellenza ma dobbiamo renderla ancora più efficace e tempestiva. L’auspicio che in futuro si possa portare la Centrale unica di risposta, cuore pulsante di tutto il sistema dell’emergenza, in un luogo più decoroso e consono all’importante lavoro svolto».
Per il capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan, «ogni soggetto coinvolto nel sistema dell’emergenza sta operando con professionalità e competenza nel rispetto dei propri compiti; al fine di migliorare ulteriormente l’efficacia dell’azione chiediamo al Governo regionale di adoperarsi per coordinare i diversi soggetti attraverso il tavolo istituito ad hoc. Coordinamento, razionalizzazione, sinergia, visione, previsione: sono elementi fondamentali in tutti i processi riorganizzativi e sono ancor più importanti perché sono alla base del sistema di emergenza, un sistema complesso e completo, che deve beneficiare del coinvolgimento di tutti i soggetti deputati».
Per il vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, «al di là dell’impegnativa, c’è la necessità di fare un approfondimento ulteriore che deve partire dagli elementi del tavolo di coordinamento: bisogna fare un passo ulteriore per aggiornare sia le normative sia l’organizzazione, valorizzando ogni singolo servizio di emergenza, andando al di là delle tifoserie, facendo dialogare i vari attori e coordinandoli al fine di ridurre al minimo le inefficienze. Questi servizi costano notevolmente all’Amministrazione regionale: nessuna risorsa, né umana né finanziaria, deve essere sprecata. Sono convinto che la verifica delle procedure permetterà di prendere le giuste decisioni per adeguare un servizio che deve continuare a essere un fiore all’occhiello della nostra Valle».
La replica del presidente
Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha replicato che «fin dai primi mesi della Legislatura ho sentito la necessità di armonizzazione del sistema. Una revisione delle procedure e dei protocolli è necessaria e da diverse settimane la stiamo portando avanti: abbiamo avviato una fase di ascolto delle diverse componenti di protezione civile, ora stiamo analizzando puntualmente le procedure, cercando di capire dove siano i punti di attrito che richiedono maggiore chiarezza e armonizzazione. La mancanza di alcune parti del sistema di emergenza all’interno della CUS così come la necessità di maggior confronto sono aspetti che vanno affrontati. Il sistema delle emergenze ha tutte le possibilità per essere un orologio svizzero: come tutti gli orologi ogni tanto dobbiamo fare degli aggiustamenti, ma sono convinto che con le professionalità che abbiamo possiamo continuare ad essere un’eccellenza».
(re.aostanews.it)