Aosta, Marché Vert Noël: in futuro il mercatino sarà itinerante
Critici i gruppi di minoranza sull'edizione 2021-2022
Il Marché Vert Noël, il tradizionale mercatino di Natale aostano, sarà itinerante. Gli chalet, infatti, nell’intenzione dell’amministrazione, saranno installati ogni anno in piazze diverse della città. Le minoranze, però, attaccano. In particolare, per quanto riguarda l’edizione 2021-2022, Paolo Laurencet parla di «incapacità di programmare. Non si prevede un piano A e uno B». In base a quanto stabilito, il mercatino si terrà al Teatro Romano e all’Arco d’Augusto.
La mozione
La seconda giornata di lavori dell’assemblea cittadina si è aperta con la mozione del gruppo Rinascimento VdA sui mercatini di Natale. «Le nuove regole sanitarie non permettono di mettere tutti gli chalet al Teatro Romano e si è pensato di installarne alcuni all’Arco d’Augusto – esordisce Eleonora Baccini -. Ma altre zone del centro non meritano attenzione? Si potrebbe pensare anche ad altre piazze e angoli meno conosciuti della città».
La replica
L’assessora al Turismo Alina Sapinet ha replicato: «Uno degli atout del mercatino è che sia organizzato a forma di villaggio. Quest’anno pensiamo a due posti, perché l’area del teatro non sarà tutta disponibile. In futuro pensiamo di dislocare il Marché in altre zone, cercando ogni anno un posto diverso da valorizzare. Per quest’anno i costi per la vigilanza saranno significativa, dovremo pensare a un percorso. L’Arco d’Augusto, in più, ci permette di non intaccare i dehors di attività situate su altre piazze e, allo stesso tempo, ci permette di controllare gli assembramenti». L’assessora ha poi comunicato che nel 2022 la tradizionale kermesse non potrà contare sul Teatro Romano, a causa di alcuni lavori previsti a livello regionale.
Critiche dalla minoranza
Molto critica la minoranza, con Paolo Laurencet (FI), che sottolinea: «Mi sembra che come al solito ci siano difficoltà di programmazione. Si ragiona sempre come se la situazione pandemica sarà sempre la stessa, non si è previsto un piano A e un piano B». Poi rincara la dose: «Siamo di fronte a una evidente incapacità di progettare. Non è detto che gli scenari saranno sempre questi, non si devono subire le situazioni».
Critico anche l’ex sindaco Bruno Giordano. «Non roviniamo l’effetto sorpresa che genera questo mercatino – sottolinea il consigliere della Lega -. Se si pensa di tornare allo chalet diffuso, i 115.000 visitatori li vede un anno, poi se li sogna».
Il sindaco
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Gianni Nuti. «L’approccio non deve essere quello di fare una fiera di Natale simile a quella di Sant’Orso, l’ambientazione è fondamentale – chiarisce -. Nessuno vuole tarpare le ali a un Marché diffuso, quest’anno lo sperimentiamo su due poli, poi tireremo le somme e vedremo cosa ha funzionato». Il primo cittadino replica piccato alle osservazioni di Paolo Laurencet: «È facile parlare di piano A e B, senza considerare che hanno costi diversi e che le somme vanno impegnate. Poi ci accusate di non spendere i soldi».
Non ci sta Giovanni Girardini. «Se la strada fosse condivisa, nessuno le direbbe nulla sui soldi non spesi, respingiamo queste accuse – tuona -. Sono stupito sulla chiusura da parte vostra su determinate proposte. La posizione dell’assessora Sapinet ci pare un po’ rigida. La scelta dell’ambientazione del Marché decentra il mercatino su una sola parte del centro, penalizzando altre zone».
(t.p.)