DDL Zan e Chiesa, assessore Tedesco chiede di essere sbattezzato
L'assessore all'Istruzione, Cultura e Politiche Giovanili del comune di Aosta scrive alla Chiesa dove è stato battezzato, non riconoscendosi più nella Chiesa Cattolica: «disgusto nel vedere come si ostacola il raggiungimento della piena uguaglianza e dignità tra cittadini».
DDL Zan e Chiesa, assessore Tedesco chiede di essere sbattezzato.
L’assessore all’Istruzione, Cultura e Politiche Giovanili del comune di Aosta Samuele Tedesco non si riconosce più nella religione cattolica e ha chiesto la rettifica del registro dei battezzati della parrocchia di Saint-Martin de Corléans.
«Dopo ciò che ho letto ieri, sulle posizioni del Vaticano relative al disegno di legge per il contrasto ai crimini di odio, il cosiddetto DDL Zan, ho deciso di inviare l’istanza di richiesta alla parrocchia dove son stato battezzato di riconoscere la mia volontà di non essere considerato più aderente alla religione Cattolica – affida alla sua pagina Facebook la riflessione, l’assessore Tedesco -.
Una decisione decisamente non sofferta alla quale sto pensando da molto tempo, essendo ateo e non riconoscendomi nell’istituzione della Chiesa Cattolica.
«Ad oggi ho sentito la necessità di procedere alla richiesta e ribadire la mia contrarietà nei confronti della continua violazione del principio della laicità dello Stato e il mio disgusto nel vedere come si ostacola il raggiungimento della piena uguaglianza e dignità tra tutti i cittadini» – ha detto l’assessore -.
Samuele Tedesco ha inviato oggi una raccomandata al parroco della parrocchia di Saint-Martin de Corléans dove, nei ultimi mesi del 1993 – anno di nascita ha ricevuto il Battesimo.
L’istanza è possibile ai sensi del decreto legislativo 196/2003.
Scrive l’assessore Tedesco: «desidero che venga rettificato il dato in Suo possesso, tramite annotazione sul registro dei battezzati, riconoscendo la mia inequivocabile volontà di non essere più considerato aderente all’organizzazione religiosa denominata ‘Chiesa cattolica apostolica romana’ – anche considerate le recentissime prese di posizione della Chiesa Cattolica nei confronti dei diritti umani delle persone LGBTQI+».
Nella missiva spedita al parroco, Tedesco ha dichiarato «di rinunciare fin da subito a qualsivoglia pausa di riflessione o di ripensamento», preannunciando di ricorrere immediatamente all’autorità giudiziaria o al garante per la tutela dei dati personali, nel caso in cui l’annotazione sul registro dei battezzati non fosse scritta entro il termine di legge di 15 giorni.
Il decreto legislativo 196/2003 ha sostituito, dal primo gennaio 2004, la legge 675/1996, in ossequio al pronunciamento del Garante per la protezione dei dati personali del 9/9/1999 e alla sentenza del Tribunale di Padova depositata il 29 maggio 2000.
Chi si sbattezza
Secondo l’Unione degli Atei e Agnostici razionalisti, il 2015 è stato l’anno boom per gli sbattezzi con quasi 50 mila richieste.
Per la Chiesa, lo sbattezzo si chiama apostasìa; dal punto di vista della dottrina, è un peccato mortale.
Per il diritto penale della Chiesa, che si applica a tutti i battezzati, rappresenta un delitto.
Chi si sbattezza è escluso dai sacramenti, è escluso dall’incarico di diventare padrino o madrina per battesimo e confermazione, non potrà avere esequie ecclesiastiche in assenza di segni di pentimento e avrà bisogno di una licenza del vescovo per l’ammissione al matrimonio canonico.
Nella foto d’archivio in alto, l’assessore all’Istruzione, Cultura e Politiche Giovanili del comune di Aosta Samuele Tedesco.
(c.t.)