Quando la disabilità non è un ostacolo: coppia di amici tenta l’impresa sul Monte Rosa
Progetto delle 21 vette, unico nel suo genere. La prossima tappa è prevista per il 25 giugno 2021 in totale autonomia
Quando la disabilità non è un ostacolo: coppia di amici tenta l’impresa sul Monte Rosa.
Il 25 giugno i due atleti partiranno per compiere la traversata del massiccio del Monte Rosa, una cavalcata da Gressoney a Cervinia facendo tappa su tutte le 21 vette sopra i 4000 metri.
E’ un progetto unico nel suo genere, che rientra nel calendario Cai Biella “Nel segno di Quintino” evento che intende festeggiare la conclusione dei lavori che hanno reso “plasticfree” il rifugio Quintino Sella al Felik.
“Questo tour del Monte Rosa – spiega Andrea Lanfri – mi affascina molto. Salire una montagna già in se è qualcosa di bellissimo, ma intraprendere una traversata completa è ancora più intrigante. Tenda, fornello, protesi, tanta attrezzatura e altrettanta voglia di esplorare: questo è tutto ciò che avremo nel nostro zaino. Ormai la nostra cordata è ben consolidata, con Massimo già l’anno scorso ho condiviso momenti indimenticabili e quest’anno non sarà da meno”.
Chi sono Andrea Lanfi e Massimo Coda
Dopo aver appena completato con successo la sua traversata no-stop, dall’Adriatico al Tirreno, salendo sul Corno Grande del Gran Sasso, nel progetto “from 0 to 0”, Andrea Lanfri è già pronto per partire per una nuova avventura tutta alpinistica insieme all’amico e compagno di cordata Massimo Coda, atleta biellese che arrampica e affronta le pareti più impervie con una protesi al titanio dal ginocchio in giù.
Nel 2010, infatti, l’alpinista era rimasto vittima di un grave incidente in montagna, che lo ha portato dopo un lungo calvario e svariati interventi chirurgici, all’amputazione dell’arto compromesso. Nel 2020 insieme hanno concluso il progetto “FivePeaks” salendo cinque vette iconiche italiane: Monte Bianco, Gran Paradiso, Monviso, Marmolada e il Cervino.
Andrea Lanfri classe 86, la passione per lo sport e la montagna nasce insieme a lui. Ha sempre avuto l’istinto di superare ogni limite, anche quando si trattava solo di barriere mentali. Tutto cambia nel 2015, quando per una meningite fulminate con sepsi meningococcica stravolge la sua vita. Si è trovato a programmare nuovamente la sua vita, ad affrontare la quotidianità senza entrambe le gambe e con solo 7 dita delle mani. Questo però non ha interrotto la sua passione, ad oggi ex atleta della nazionale paralimpica italiana , alpinista che sogna sempre più in alto. Andrea vanta salite di rilievo, come: Puntha Hiunchiuli (Nepal 7246mt), Vulcano Chimborazo Ecuador, Monte Bianco, Marmolada, Gran Paradiso, Monte Rosa, Monviso, Cervino, Cima Grande di Lavaredo.
La traversata
Una ricca lista di vette superiori ai 4000 metri attende i due atleti: Punta Dufour – 4.634 m, Punta Nordend – 4.609 m, Punta Zumstein – 4.563 m, Punta Gnifetti – 4.559 m, Lyskamm Orientale – 4.527 m, Lyskamm Occidentale – 4.481 m, Punta Parrot – 4.436 m, Ludwigshöhe – 4.342 m, Corno Nero – 4.322 m, Castore – 4.221 m, Piramide Vincent – 4.215 m, Roccia della Scoperta – 4.178 m, Punta Felik – 4.174 m, Balmenhorn – 4.167 m, Breithorn Occidentale – 4.165 m, Breithorn Centrale – 4.160 m, Breithorn Orientale – 4.141 m, Breithornzwillinge – 4.106 m, Polluce – 4.091 m, Roccia Nera – 4.075 m, Punta Giordani – 4.046 m.
Andrea e Massimo porteranno con loro una bandiera che illustra la mappa di tutte le vetta da salire; ad ogni cima raggiunta verrà spuntata la corrispondente sulla mappa, gesto simbolico a testimoniare la loro salita. Al termine del tour verrà donata al Museo Nazionale della Montagna di Torino, e al museo della Montagna e del Contrabbando di Macugnana. Il messaggio è chiaro: se vuoi, puoi! Un invito a ripartire, ad andare avanti con ancora più grinta per tutti quelli che, come i due atleti, hanno trovato un “intoppo” nella loro vita. Inoltre, se le condizioni lo permetteranno, verranno trasmesse anche delle dirette Instagram per coinvolgere i sostenitori dell’impresa a casa.
(re.aostanews.it)