Convivenza con il lupo, Progetto Pasturs: 2 pastori e 20 volontari insieme per dimostrare che si può
Dopo il successo delle precedenti edizioni condotte sulle Alpi Orobiche, dal 3 luglio sperimentazione nell'area del Mont Avic
Convivenza con il lupo, 2 pastori e 20 volontari insieme per dimostrare che si può. E’ quanto si prefiggono alcuni allevatori operanti nell’area del parco naturale che hanno aderito al progetto Pasturs.
Dopo il successo delle precedenti edizioni condotte sulle Alpi Orobiche, il progetto Pasturs giunge nel 2021 alla sua sesta edizione e lo fa ampliando i propri orizzonti: grazie all’interessamento di alcuni allevatori dell’area del Mont Avic e del Parco naturale che se ne è fatto portavoce, Pasturs sbarca in Valle d’Aosta.
Oltre ai 60 volontari che saliranno in alpeggio ad aiutare gli allevatori bergamaschi nell’adozione di misure di prevenzione danni da predatori, quest’anno circa 20 ragazzi sono stati selezionati e formati per sperimentare questa esperienza in Valle d’Aosta.
Pensato per rendere possibile un dialogo costruttivo e assicurare la convivenza fra i grandi predatori (orso e lupo) e le attività zootecniche sulle zone alpine, il progetto riparte in sicurezza adeguandosi alle nuove norme imposte dal Covid-19.
Il lupo e l’orso (quest’ultimo esclusivamente nell’area lombarda del progetto) sono una presenza ormai stanziale nel panorama alpino. Queste specie sono una componente preziosa della nostra storia e cultura e una parte importante degli ecosistemi in cui sono presenti: proprio per questo motivo entrambe le specie godono di una elevata tutela a livello europeo e italiano.
“Un’efficace convivenza fra i grandi predatori e le attività umane è realmente possibile”. Ne è convinta la Cooperativa Eliante Onlus che da anni porta avanti e perfeziona il progetto Pasturs grazie a diversi partner e alle collaborazioni con i progetti Life (fra cui i recenti Natura che Vale e Euro Large Carnivores).
La sperimentazione partirà il 3 luglio con due allevatori “pionieri”. Unitamente ai partner, il progetto beneficerà anche del patrocinio del Comune di Chambave che ospita alcuni pascoli ricadenti nell’area di sperimentazione.
“Obiettivo di Pasturs è ridurre le difficoltà per le attività zootecniche locali derivanti dalle possibili incursioni dei grandi predatori promuovendo la coesistenza fra questi e l’uomo – spiega Mauro Belardi, presidente della Cooperativa Eliante Onlus che gestisce operativamente il progetto -. Un’attività che parte dall’ascolto dei soggetti interessati, i pastori principalmente, e propone soluzioni costruite insieme alle persone coinvolte e non calate dall’alto. Grazie anche ad un approccio antropologico lavoriamo, fin dall’inizio di Pasturs e insieme ai partner del progetto, tenendo conto delle culture locali e di come queste ultime si pongono rispetto ai fenomeni come quello della presenza dei predatori”.
“Il Parco ha aderito con entusiasmo al progetto Pasturs finalizzato alla ricerca di nuove modalità di gestione dei pascoli che consentiranno la coesistenza dell’allevamento in alpeggio insieme con i grandi carnivori selvatici”, spiega Davide Bolognini, presidente del Parco Naturale Mont Avic.
I protagonisti
Protagonisti del progetto Pasturs, oltre ai pastori, sono i giovani volontari maggiorenni che, adeguatamente formati, vivono per un periodo negli alpeggi con i pastori stessi, per aiutarli a adottare misure efficaci di protezione del bestiame, quali ad esempio la sorveglianza diretta di greggi e mandrie, l’utilizzo di cani da guardiania educati per lo specifico compito, l’installazione di recinzioni elettrificate mobili, che permettono lo spostamento frequente del bestiame.
I volontari saranno di supporto anche ai turisti che frequentano l’area, raccontando il progetto e sensibilizzando ad un comportamento corretto nei confronti delle attività di alpeggio e dell’ambiente.
In foto: pastori e volontari del progetto Pasturs
(re.aostanews.it)