Arriva l'”evoluzione” del Génépy IG della Valle d’Aosta, è il BLANC delle Distillerie Saint Roch
L'azienda di Quart che annovera anche i marchi Levi e Ottoz dopo l'indicazione geografica ottenuta nel 2020 presenta sul mercato una novità assoluta
Territorio e Génépy un binomio indissolubile. Il territorio è quello della Valle d’Aosta che ben si esprime attraverso questa bevanda spiritosa, che è la storia stessa della regione alpina.
Oggi con l’indicazione geografica IG Genepì della Valle d’Aosta si dà forza a questo binomio con un disciplinare che ne delinea le caratteristiche. Un tassello molto importante per il più antico liquore valdostano che ben rappresenta la montagna, e la rappresenta con un respiro internazionale dimostrando la propria qualità, il proprio talento anche con i riconoscimenti ottenuti in concorsi prestigiosi.
Un po’ di storia
Come evidenzia lo stesso disciplinare “nel corso dei secoli le genti delle Alpi valdostane hanno utilizzato il genepì come diffuso metodo terapeutico per molte patologie infiammatorie e digestive e si usava anche bere l’infuso in acqua o latte, per le proprietà toniche, digestive, antisettiche, sudorifere ed espettoranti. Il genepì veniva dunque utilizzato in queste zone per la cura di alcune malattie, tanto da attribuirsi la denominazione di “aspirine des montagnards” per combattere raffreddore ed influenza, ma anche per alleviare il “mal di montagna”, un rallentamento della digestione causato dalle elevate altitudini e dal freddo. Intorno alla fine del 1800, inizi del 1900, cominciarono a diffondersi gli opifici di trasformazione dell’erba in liquore, utilizzando i metodi tradizionali di macerazione, conosciuti ed applicati da tempo immemorabile dagli abitanti delle alte valli valdostane”.
Che cos’è l’IG
L’Indicazione Geografica di una bevanda spiritosa garantisce l’identificazione di quella bevanda come originaria di un territorio specifico e delimitato, un territorio, un’origine geografica che ne delinea qualità e caratteristiche, con la tutela dell’Unione Europea. L’IG è codificato in un disciplinare che definisce le caratteristiche della bevanda, zona geografica interessata, metodo di produzione ma anche elementi che dimostrano il legame con l’ambiente geografico o con l’origine geografica. In maniera concreta la certificazione IG garantisce che: – le piante di Génépy utilizzate per la produzione del tradizionale liquore omonimo siano coltivate in Valle d’Aosta a un altitudine superiore ai 1400 metri su terreni esposti e soleggiati dell’Adret e al di sopra del 1350 metri su terreni con minore esposizione all’irraggiamento solare nell’Envers – il liquore sia prodotto in Valle d’Aosta, – ci sia una concentrazione minima della pianta secca all’interno del liquore (4 g/l) Le modalità di tracciabilità che garantiscono l’origine delle piante è fondamentale.
IG la genesi
Il riconoscimento dell’Indicazione geografica è stato possibile grazie alla collaborazione tra L’Assessorato all’Agricoltura e l’Istituto della Grappa della Valle d’Aosta, l’iter per il riconoscimento dell’I.G. Génépy della Valle d’Aosta è iniziato nel 2014, con una serie di incontri tra le istituzioni regionali e i produttori del liquore Génépy, che ha poi prodotto una richiesta formale al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che l’anno successivo ha approvato il riconoscimento con decreto. Nel dicembre 2019 il quadro si completa con la presentazione del piano dei controlli per ottenere la certificazione dell’Indicazione Geografica “Genepì della Valle d’Aosta” da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Territorio, qualità e economia
“L’ottenimento dell’IG è molto importante per tutto il territorio valdostano, un risultato che abbiamo voluto con forza per tutta la comunità” afferma Nicola Rosset, Presidente dell’Istituto della Grappa della Valle d’Aosta e titolare delle Distillerie Saint Roch di Quart “con la valorizzazione del prodotto Génépy della Valle d’Aosta si può portare sulle tavole dei turisti e dei valdostani un prodotto di qualità, con un controllo di filiera e con la certezza che il prodotto è nato, cresciuto e distillato in Valle d’Aosta”.
“Inoltre c’è un altro importante elemento da tenere in conto l’economia circolare che il Génépy crea, dalla coltivazione alla trasformazione, mi auguro che come accaduto per il vino anche questo prodotto di qualità possa essere valorizzato sulla tavole dei ristoranti della nostra regione” conclude Rosset.
Il primo Génépy Blanc IG
Dopo l’uscita del primo Génépy valdostano con certificazione IG nel 2020, le Distillerie Saint Roch presentano sul mercato il primo Génépy Blanc IG della Valle d’Aosta.
Il Génépy Blanc, nasce da un particolare processo di produzione, chiamato sospensione, in cui le piante di génépy non vengono messe a bagno direttamente nell’alcool ma si posizionano su una rete al di sopra di esso. Attraverso questo metodo la pianta non rilascia né il gusto erbaceo all’alcool, che ne cattura solo gli aromi volatili, né il colore della clorofilla, dando quindi vita a un liquore cristallino dall’aroma fine e delicato. L’innovazione e la continua ricerca, così come il forte legame con il territorio valdostano, sono parte fondamentale della filosofia aziendale e proprio per questo si è puntato anche all’evoluzione del Génépy Blanc che già da tempo si produce introducendo la garanzia dell’Indicazione Geografica, tutela che rafforza non solo il prodotto ma anche il territorio e le aziende agricole che negli anni hanno coltivato la pianta simbolo della tradizione valdostana.