Ori della Valle d’Aosta: consorzio e marchio di qualità per frutta e verdura rossonere
Alla guida della nuova realtà, che conta nove aziende, il presidente Ivo Viérin; forte il legame con il marchio Conad
Un marchio di qualità, ma anche un consorzio di produttori rossoneri, uniti per crescere al di fuori dei confini valdostani. È questo, in estrema sintesi, Ori della Valle d’Aosta, una sorta di “ombrello” di qualità per frutta e verdura di stagione rigorosamente coltivate in Valle d’Aosta e che si possono trovare nei punti vendita Conad, Margherita, Conad City e Super Store Conad.
Gli Ori della Valle d’Aosta
Ma Ori della Valle d’Aosta, come detto, non è solo un marchio, ma anche un consorzio di produttori, che vede tra gli aderenti nove aziende valdostane: Andrea Casadei, Au Potager de Grand-mère, Azienda agricola Bisson, Azienda agricola Davide Lugon, Azienda agricola Gerbore, Mattia Giachino, Hervé Grosjean e la Petite ferme di Nyal.
La presidenza di questa nuovo realtà è stata affidata a Ivo Viérin dell’Azienda Agricola Saint Grat, con il consiglio di amministrazione che vede anche un rappresentante di Conad.
La storia
Nato nella primavera del 2020, il consorzio si sviluppa in collaborazione con Conad Nord Ovest come consorzio a prevalente interesse pubblico. Lo scopo è quello di commercializzare e far conoscere i prodotti tipici della regione, promuovendoli con un marchio per garantirne la provenienza e la qualità. Il consorzio valdostano nasce dopo quello della Toscana e del Lazio.
«Per noi è un’opportunità molto interessante e che potenzialmente ha degli sviluppi importanti anche fuori regione, soprattutto in Piemonte e Liguria – spiega il presidente Viérin -. Portare nella grande distribuzione i nostri prodotti di qualità, dove a noi contadini viene richiesto di lavorare bene come sappiamo fare, rispettando la corretta gestione agricola dell’ambiente, ottenendo un prodotto finale salubre e buono, è molto importante e ci permette di progettare e programmare il lavoro, ma mantenendo la nostra faccia da contadini».
I vantaggi
I controlli qualitativi e di salubrità sono molto rigorosi. «Oggi come oggi – continua Viérin -, con le normative molto stringenti che ci sono in Italia, la frutta è molto salubre».
Il presidente spiega ancora. «Spesso per le produzioni valdostane non è la qualità il problema, visto
che abbiamo un pedoclima molto favorevole, ma è la quantità, inferiore alle richieste – continua -. Questo vuol anche dire che abbiamo spazio per crescere, per fare meglio, ci sono potenziali enormi. Nel consorzio, ad esempio, ci sono molti giovani produttori e questo fa davvero ben sperare per il futuro del settore».
(simonetta padalino)