Nasce l’Unione Sportiva Aosta Calcio: «Sogniamo l’azionariato popolare»
La società è nata lo scorso 26 maggio con lo scopo di rinverdire i fasti dell'Aosta che fu; presidente Paolo Laurencet, direttore sportivo Andrea Menegazzi
Mercoledì 26 maggio 2021. Questa la data scritta in fondo al documento che certifica la nascita dell’Unione Sportiva Aosta Calcio, la nuova realtà del pallone rossonero che punta a rinverdire i fasti dell’Aosta che fu, ne prende, almeno per il momento, l’ultimo nome utilizzato (ma che poi dovrebbe diventare 1911 Aosta Calcio) e punta senza mezzi termini a utilizzare, e magari anche a salvare (calcisticamente parlando) lo stadio Mario Puchoz.
Il tutto, molto probabilmente, ripartendo dalla Terza categoria, ma con in testa un progetto che va ben al di là del solo calcio e sfoga nel sociale e, magari, con la presenza di qualche privato disposto a credere nel sogno dei promotori, in uno sfruttamento giornaliero di quello stadio che appare sempre più destinato a diventare un parco.
La nascita
Come anticipato da Gazzetta Matin, c’è tutto questo dietro alla nascita dell’Unione Sportiva Aosta Calcio, guidata dal presidente Paolo Laurencet, con l’ex calciatore Andrea Menegazzi nelle vesti di direttore sportivo, e che lo scorso 26 maggio ha ufficializzato la propria comparsa in una riunione con il delegato Figc di Aosta, Marco Albarello, il suo vice Giuseppe Briarava e con il presidente del comitato regionale Piemonte-Valle d’Aosta, Christian Mossino.
Il presidente: «Chiederemo il Puchoz»
Il progetto è ambizioso e a spiegarlo ci prova il presidente, Paolo Laurencet, spinto al passo dalla voglia, più volte esternata anche nel suo ruolo di consigliere comunale e di portavoce del Comitato “Salviamo il Puchoz”, di salvare la casa del calcio aostano.
«Non è stato semplice, ma siamo riusciti a ottenere un incontro con i vertici della Figc di Piemonte e Valle d’Aosta che ci hanno espresso tutto il loro appoggio – sottolinea Laurencet -. Abbiamo parlato ovviamente di stadio, ma soprattutto della rifondazione dell’Aosta Calcio. Abbiamo sentito una sorta di desiderio popolare e per questo ci siamo messi in gioco».
I primi passi sono già archiviati.
«Per prima cosa abbiamo iscritto la società Unione Sportivo Aosta Calcio, poi vedremo come e se mantenerlo così – spiega ancora il presidente -. Poi, come detto, abbiamo ottenuto l’appoggio della Federazione, che ci ha assicurato di essere al nostro fianco; per loro è importante che un capoluogo di Regione torni ad avere una progetto ambizioso».
La ripartenza, probabilmente, avverrà «dal gradino più basso, la Terza categoria – rivela Laurencet -, anche se vedremo l’eventuale possibilità di altre soluzioni. Vista la centralità del progetto, comunque, potremmo avere qualche bella sorpresa».
Lo staff è già in via di formazione, visto che il presidente Paolo Laurencet e il ds Andrea Menegazzi stanno già parlando con il possibile allenatore.
«L’organigramma per ora è ristretto – spiega il presidente -, perché abbiamo dovuto accelerare i tempi in vista della scadenza delle richieste di utilizzo degli impianti sportivi. Ovviamente chiederemo di utilizzare il Puchoz che, come sottolineato dal presidente Mossino, è l’unico in grado di accogliere calcio a un certo livello. E dato che per ora non ci sono progetti, è bene che venga sistemato per ospitare ancora il calcio».
Laurencet sottolinea un aspetto.
«Non è il sogno di alcuni singoli, ma vogliamo aprirlo a tutti coloro che sognano di poter dare un contributo alla rinascita dell’Aosta – conclude -. Magari penseremo a una sorta di azionariato popolare per riuscire a coinvolgere tutti».
Il ds: «Calcio e sociale»
Analizza altri punti di vista il direttore sportivo Andrea Menegazzi, che smessi gli scarpini lo scorso anno, prova ora a dare gambe a un desiderio a lungo cullato.
«Le nostre idee sono chiare – esordisce -. Per prima cosa vogliamo salvare lo stadio, ma vogliamo farlo con l’intento di ricreare un movimento gli ruoti intorno. Partiamo dal calcio per arrivare a un progetto di natura anche sociale. Io lavoro con i numeri e so che in Valle ci sono 40 mila utenti appassionati di pallone: dobbiamo lavorare su questo per dare gambe alla nostra idea».
Menegazzi entra nei dettagli.
«Ci sono tante società in giro, ma noi vogliamo unire lo sport e il sociale, dando spazio ai bambini e arrivando magari un giorno a creare progetti di doposcuola e cose simili. Certo, bisogna partire da una prima squadra, perché devi creare un punto di approdo. E’ quello che è successo un po’ a me: il calcio mi ha dato tanto, tirandomi fuori da momenti davvero complicati e io voglio restituire qualcosa alla mia città».
Andrea Menegazzi conferma poi la volontà di «aprire le porte a tutti – dice -. Non è il sogno mio e di Paolo, deve diventare un percorso condiviso, magari con l’azionariato popolare. Sembra una banfata, lo so, ma io ci credo e voglio arrivare anche a creare una squadra femminile e magari un’Aosta Legend. Sembra utopia, ma con l’aiuto di qualche privato che già si è interessato vogliamo anche ridare vita allo stadio, rendendolo frequentabile tutto l’anno. Questo sarà l’anno zero, poi arriveremo anche a proporre di ospitare eventi e altre cose: il Puchoz deve vivere».
Figc
Accoglie di buon occhio l’iniziativa il presidente del comitato regionale della Figc, Christian Mossino.
«Laurencet e Menegazzi mi hanno fatto conoscere un bel progetto, improntato sulla nascita di una società nel cuore di Aosta, con l’intento di mantenere il Puchoz – dice-. Sono molto favorevole, perché per noi sarebbe importante far diventare nuovamente Aosta un punto di riferimento. Puchoz? Ne conosco la storia e sarebbe bello sperare di darle continuità, facendolo tornare a essere la casa del calcio e non un monumento al passato».
Si ripartire dalla Terza categoria? «Non ci sono altre possibilità al momento – conclude -, ma se le cose saranno fatte in maniera seria come pare, ci sono i presupposti per arrivare in alto».
(al.bi.)