Filiera Somministrazione: «Pazienza finita, la Valle è in ginocchio»
Volantinaggio in Place Deffeyes per il movimento che rappresenta il terziario; evidenziato uno studio di Bankitalia che evidenzia la tragica situazione della nostra Regione
La pazienza è finita. Non molla la presa la Filiera Somministrazione VdA, che giovedì ha scelto la via del volantinaggio per continuare a sensibilizzare sulla tragica situazione delle attività di terziario, ristorazione, ricettività e, perché no, palestre.
Distrutto risparmio delle famiglie
Un gruppetto ristretto di manifestanti ha scelto ancora una volta Place Deffeyes per fare sentire la propria voce.
A guidare la mobilitazione, come sempre, Nadia Muzzolon, rappresentante di prodotti alimentari, ormai allo stremo dopo «aver perso un milione di fatturato, senza contare la merce scaduta buttata via».
E ancora una volta la portavoce non le manda a dire.
«Fateci lavorare, dateci i ristori promessi e datevi una sveglia, perché ottobre ci fa paura – attacca -. Non vogliamo che dormiate di nuovo tutta l’estate per poi ritrovarci punto a capo».
Muzzolon è un fiume in piena.
«Questa volta, nel volantino, portiamo alla luce uno studio di Bankitalia del 2020, nel quale si evidenzia il disastro economico della Valle d’Aosta – dice -. Non abbiamo un indotto interno, chi va in vacanza da Pont-Saint-Martin a Courmayeur? Chi usa i prodotti tipici? Nessuno ovviamente».
E scende nei dettagli.
«Tutto questo dimostra come la nostra economia si regga solamente sul risparmio delle famiglie – continua Muzzolon -, ma questo si sta erodendo, dando spazio al rischio di indebitamento, di usura e di saccheggio delle nostra attività. Stiamo finendo i risparmi di una vita».
Risposta solo da parlamentare lombarda
Nadia Muzzolon evidenzia poi un paradosso.
«Rispetto al nostro ultimatum, abbiamo ricevuto tante risposte e i partiti si sono detti disponibili a fare loro le nostre battaglie – continua la portavoce della Filiera -. La cosa bella, ma anche brutta visto che i valdostani hanno dormito, è che la nostra causa è stata portata alla Camera da una parlamentare lombarda di Fratelli d’Italia, Paola Frassinetti: i nostri due dove sono»?
Tacciono anche le associazioni di categoria.
«Solo Adava ci ha risposta – spiega ancora -; le altre categorie hanno taciuto, non rispondendo nemmeno alle mail».
Zona gialla, ma serve consumazione all’interno
La zona gialla è in arrivo, ma Nadia Muzzolon non sa se rallegrarsi.
«Speriamo che si lavori e intanto apprezziamo la forzatura messa in atto dal presidente Lavevaz – conclude -. Certo è che bisogna riaprire anche alle consumazioni al chiuso, perché in Valle, soprattutto in montagna, come si fa a mangiare all’aperto? E poi chiediamo di velocizzare la campagna vaccinale, altrimenti non se ne esce».
«Spero di richiamare i dipendenti»
Si aggiunge anche la voce di Flavia Balbis, proprietaria dello storico Gekoo di piazza Chanoux ad Aosta.
«Zona gialla? Spero di riuscire a richiamare i dipendenti da lunedì – ammette -. Le abbiamo provate tutte, ora apriamo dalle 15 alle 18, ma così non si lavora. Ci accontentiamo della miseria, speriamo ci sia davvero la svolta».
Poca solidarietà
Non le manda a dire Claudia, insegnante di yoga.
«C’è ancora tanta gente che non lavora – esclama -. Pensiamo a mercati, discoteche, palestre. Inoltre abbiamo sentito poca solidarietà da chi ha la pancia piena. Il problema, poi, è che la democrazia è in pericolo a causa di questo discorso legato al green pass e all’obbligo vaccinale. È una discriminazione bella e buona. Ci sono cose a cui non si può rinunciare».
(alessandro bianchet)