Saint-Pierre cambia segretario; Osvaldo Chabod: «La fine di un incubo»
Giovedì 6 maggio il segretario comunale ha lasciato l’incarico a Saint-Pierre in seguito allo scioglimento dell’associazione di comuni con Sarre
Saint-Pierre cambia segretario; Osvaldo Chabod: «La fine di un incubo».
«L’incubo personale e professionale peggiore della mia vita».
Osvaldo Chabod non usa mezzi termini per definire la sua esperienza professionale come segretario comunale di Saint-Pierre, conclusa giovedì 6 maggio, a seguito dello scioglimento dell’associazione di comuni con Sarre, dove Chabod prosegue il suo lavoro. A prendere il suo posto è Anna Longis.
«Però ogni esperienza negativa porta con sè qualcosa di positivo, soprattutto nei rapporti di amicizia che meritano di essere coltivati. Un pensiero ai miei validissimi collaboratori che hanno vissuto insieme a me quest’incubo. Arrivederci Saint-Pierre» si congeda così, su Facebook, il segretario comunale che, ai numerosi commenti da parte di amici ed ex amministratori risponde «Auguri a voi di Saint-Pierre di uscire da questo tunnel… anche se la vedo ancora lunga».
Saint-Pierre, com’è noto, ha visto lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose ed è attualmente amministrato da una commissione straordinaria il cui mandato, salvo proroghe che deciderà il ministero dell’Interno, dovrebbe scadere il 2 agosto.
Chabod, perché vede ancora lunga l’uscita dal tunnel per Saint-Pierre?
«Lo scioglimento per mafia di un Comune è un’ombra che grava a lungo sul paese, ci vorrà del tempo per riacquistare credibilità e fiducia. È necessario che alle prossime elezioni si presentino delle persone che abbiano voglia di impegnarsi, giovani appoggiati da qualcuno che ha esperienza, ma che sia slegato dalle amministrazioni precedenti, sapendo che su di loro ci sarà sempre una lente di ingrandimento puntata».
Per il segretario comunale è evidente come «a Saint-Pierre non c’è una mafia radicata. Sono le gravi carenze a livello di personale ad aver generato una confusione amministrativa dentro la quale chi ha interessi illeciti va a nozze. La commissione sta cercando di sistemare alcune criticità legate agli appalti, alla gestione del cimitero, all’affitto dei box auto recuperando alcune quote mai versate, tutti procedimenti amministrativi che vanno sanati. Certo è che la futura amministrazione deve sapere di dover seguire una procedura antimafia che allunga i tempi dell’azione amministrativa».
Per Osvaldo Chabod, a sua volta finito a processo per la vicenda legata al servizio taxibus emersa dalle carte del processo Geenna, «è necessario che le forze giovani si propongano per fare un salto nel futuro. Bisogna avere il coraggio di voltare pagina, non si può dimenticare né cancellare quello che è successo, ma occorre andare avanti con persone completamente slegate da dinamiche politiche e partitiche».
Perché il paese possa finalmente tornare alla normalità, secondo Chabod, «è necessario, dal punto di vista amministrativo, che il Comune riesca a sopperire alle carenze di personale per supportare la nuova amministrazione che si insedierà».In conclusione il segretario ci tiene a sottolineare come dal punto di vista umano «mi sono trovato bene, ma dal punto di vista professionale, con tutto quello che è successo, sfido chiunque a non bollare questa esperienza come un incubo».
(erika david)