Lupo: passa all’unanimità la legge sul controllo della specie
Il presidente della Regione Valle d'Aosta potrà autorizzare il prelievo, la cattura e l'eventuale abbattimento di lupi, dopo il parere dell'Istituto superiore.
Lupo: passa all’unanimità la legge sul controllo della specie. Punta alla coesistenza tra lupo, allevatori e territorio il testo di legge approvato all’unanimità in Consiglio Valle nella mattinata di oggi, giovedì 13 maggio.
«Stiamo definendo e concretizzando un progetto a supporto delle nostre aziende, dei nostri alpeggi e dei nostri conduttori» ha comunicato all’aula l’assessore all’Agricoltura Davide Sapinet.
Il presidente della Regione Valle d’Aosta potrà autorizzare il prelievo, la cattura e l’eventuale abbattimento di lupi, dopo il parere dell’Istituto superiore.
Il testo è stato elaborato dalla terza commissione del Consiglio Valle dopo un accordo bipartisan.
I relatori
«Sin da subito – ha spiegato Albert Chatrian (Alliance valdotaine), presidente della commissione e relatore del progetto di norma -, la volontà della Commissione, nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa europea e statale a salvaguardia del lupo, è stata quella di pervenire a un testo che garantisse la conservazione della specie lupo compatibile con le attività di allevamento e agricole che in alcune circostanze sono state minacciate e anche lese dagli attacchi del predatore, incrementando così la paura e l’ostilità verso il lupo».
Secondo il correlatore Augusto Rollandin (Pour l’autonomie), «questo testo, condiviso tra i vari gruppi consiliari e sintesi della nostra proposta e del disegno di legge della Giunta, non deve essere interpretato come una caccia al lupo, ma come una giusta difesa delle persone e degli animali presi d’assalto dal lupo, anche in pascoli vicino alle frazioni e negli alpeggi».
Il dibattito
Il consigliere Dino Planaz (Lega VdA) ha parlato di «Non possiamo permettere che i nostri concittadini abbiano paura e questa legge va proprio nella direzione di intervenire con urgenza. Mi auguro che non si arrivi mai alla misura del prelievo, che comunque verrà attuata solo in casi molto gravi, solo con le dovute autorizzazioni e da personale competente, ma è necessario tutelare tutti gli abitanti della montagna e educare il lupo a non attaccare gli animali domestici e a non avvicinarsi alle case».
«Il tema della gestione del lupo – ha sostenuto il capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan -, pur essendo controverso, deve essere affrontato con attenzione per controllarne la presenza sul territorio. Bene tutelare il lupo, ma bisogna anche tutelare i nostri agricoltori e le loro attività, prima che si “estinguano”: oggi, siamo obbligati a gestire questo veloce incremento del lupo. Gli agricoltori sono ambientalisti praticanti che traggono le loro risorse dalla natura e salvaguardano il territorio per le future generazioni. La questione non è essere pro o contro il lupo: la questione è determinare una coesistenza tra attività agricole e gestione della fauna selvatica».
Il dibattito 2
Il consigliere Renzo Testolin (Uv), evocato il lavoro svolto negli anni dalle strutture regionali preposte e dagli enti coinvolti, ha affermato: «Questa nuova norma potrà essere incisiva nelle mani del Presidente della Regione, di concerto con l’Assessore competente, che potrà emanare decreti che si tradurranno in azioni di controllo della specie, in maniera congrua alle necessità e alle normative».
Per il consigliere Paolo Cretier (Pcp), «Da una parte, vi sono le ragioni del settore zootecnico: la gestione degli animali negli alpeggi, la parcellizzazione delle superfici che rende difficile recintare i pascoli, la carenza di personale disponibile a lavorare negli alpeggi, il valore economico dei capi. Dall’altra parte, ci sono coloro che difendono la biodiversità, di cui il 22 maggio ricorre la Giornata mondiale, la salvaguardia delle specie animali e vegetali: hanno una visione diversa, sono semplici fruitori del territorio. È quindi indispensabile trovare una soluzione di convivenza: con questa legge abbiamo cercato di bilanciare le due visioni, facendo convivere la presenza del lupo con la gestione delle attività agricole».
(re.aostanews.it)