Cogne Acciai Speciali, approvato il bilancio: nel 2020 investimenti per oltre 26 milioni di euro
L’Assemblea ordinaria dei soci, oltre al Consolidato, ha anche approvato il bilancio della Cogne Acciai Speciali, che ha chiuso l’esercizio 2020 con un fatturato di 406 milioni di euro, contro i 528 milioni dell’annualità precedente
Investimenti per oltre 26 milioni di euro. Con 4 milioni destinati a interventi per Ambiente e Sicurezza. Sono quelli effettuati dal Gruppo Cogne Acciai Speciali che, nonostante il contesto economico fortemente segnato dalla crisi generata dall’emergenza sanitaria, ha chiuso l’esercizio 2020 con un sostanziale equilibrio, «mantenendo alto il proprio livello degli investimenti, con un rinnovato impegno nel proseguimento degli obiettivi principalmente dedicati al miglioramento dell’Ambiente, della Sicurezza sul lavoro e allo sviluppo strategico», scrive la CAS in una nota.
«Nell’esercizio 2020 – commenta il direttore generale dell’azienda, Monica Pirovano – in una situazione congiunturale difficile come quella che si è venuta a creare, a seguito delle chiusure e della riduzione dell’attività per il rispetto delle disposizioni e delle normative legate alle misure per il contrasto della pandemia e della conseguente contrazione dei mercati, sono stati affrontati dal Gruppo investimenti per oltre 26 milioni di euro, di questi quasi 4 milioni sono stati destinati a interventi volti alla salvaguardia dell’ambiente e alle operazioni atte a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori. La società attraverso un’attenta gestione finanziaria è riuscita a migliorare la posizione netta, passando da un debito complessivo di oltre 92 milioni del 2019 a 79 milioni di euro».
I dati
Il fatturato consolidato del Gruppo Cogne nel 2020 è stato pari a 455 milioni di euro, contro i 574 milioni di euro registrati nel 2019, con una riduzione quindi del 20%.
Parlando di produzione vi è stata la spedizione di 143 mila tonnellate di acciaio inossidabile, contro le 173 mila del 2019, con una contrazione dei volumi pari al 17%, mentre sui prezzi la riduzione è stata del 3%. Valori che, spiega l’azienda, risultano in linea con le indicazioni del mercato europeo degli acciai inossidabili, che attestavano per il 2020 una contrazione del 18%.
Il progetto di rilancio
«Nel primo trimestre del 2021, abbiamo comunque già recuperato il risultato negativo di 4,7 milioni di euro del 2020 – dichiara l’amministratore delegato Eugenio Marzorati -. Nel progetto di rilancio del Gruppo che stiamo approntando, anche in relazione alla ripresa legata all’emergenza sanitaria, la Cogne vuole crescere per linee interne con i nuovi investimenti previsti, oltre che per linee esterne con possibili acquisizioni in settori strategicamente interessanti e con eventuali joint-venture».
«Negli obiettivi previsionali per l’anno in corso – continua l’ad -, sempre per quanto attiene agli investimenti, sono in programma interventi per oltre 15 milioni di euro, con una costante attenzione agli interventi destinati alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza dei lavoratori e dei luoghi di lavoro, ma anche al mantenimento degli impianti oltre che allo sviluppo di nuovi prodotti più innovativi. Una produzione che deve sempre essere performante e sostenibile per poterci permettere di proseguire il nostro posizionamento sui mercati mondiali nel lungo periodo ed essere riconosciuta come una realtà di riferimento, qualificata e innovativa, tra i produttori di acciai inossidabili e leghe di nichel».
Nel 2020, il 50 per cento degli investimenti in impianti e macchinari è stato destinato ai progetti di tipo strategico e di innovazione, mentre il 35 per cento alla produttività e riduzione del consumo energetico, mentre nella categoria unicamente destinata ad ambiente e sicurezza è stato riservato il 15 per cento degli investimenti totali.
Il bilancio
L’Assemblea ordinaria dei soci, oltre al Consolidato, ha anche approvato il bilancio della Cogne Acciai Speciali, che ha chiuso l’esercizio 2020 con un fatturato di 406 milioni di euro, contro i 528 milioni dell’annualità precedente. Cifre che, per quanto attiene alla produzione dei lunghi prodotti in acciaio inossidabile si traducono in 135 mila tonnellate di “spedito”, contro le 163 mila del 2019 (pari al 18% di volumi in meno); sul fronte prezzi la riduzione è stata del 5%.
«Al di là delle congiunture economiche legate al mercato degli acciai – si legge nella nota della CAS -, le cause della forte riduzione del volume sono anche riconducibili al fatto che lo stabilimento di Aosta, in marzo e aprile, ha dovuto limitare la propria attività ben oltre il 50% per rispettare le normative straordinarie adottate dal Governo italiano nella gestione dell’emergenza, mentre i concorrenti EU del settore non hanno quasi mai fermato la produzione e i concorrenti extra EU non hanno mai chiuso».
Inevitabili sono quindi state «le conseguenze negative per il bilancio della società che ha comunque dovuto affrontare e sopportare gli elevati costi fissi di gestione, coerenti con le capacità normali di produzione. Le prolungate chiusure totali forzate e imposte dalle norme anti Covid hanno avuto quindi una correlata ripercussione sugli indici dei risultati di esercizio, infatti l’Ebitda del 2020 è sceso poco al di sotto del 50% del 2019».
Risorse umane
Sempre nell’ambito delle risorse umane, anche l’esercizio 2020 ha evidenziato «un alto livello di attenzione per la salute e la sicurezza dei lavoratori».
In particolare, la società capogruppo ha registrato indici di gravità e di frequenza degli infortuni al di sotto della media nazionale, relativa agli stabilimenti siderurgici, con un IG pari a 0,54 (media nazionale dello 0,62 – Fonte Osservatorio Federacciai) e un IF pari a 8,87 (indice nazionale pari a 20, da Federacciai).
Tra gli investimenti che hanno caratterizzato l’esercizio finanziario del 2020 vi è stata l’acquisizione del Palazzo di Direzione. La società, nel dicembre dello scorso anno, ha infatti acquisito da Struttura Valle d’Aosta lo storico edificio, «testimonianza delle solide radici locali e del profondo legame con il territorio che l’Azienda vuole mantenere, nonostante il proprio carattere sempre più internazionale».
(re.aostanews.it)