Batailles de Reines: scontro sul tampone preventivo, attività sospesa
Il presidente dell’Associazione Amis des Batailles de Reines annuncia di rinunciare all’organizzazione della fase primaverile dei combat
Batailles de Reines: scontro sul tampone preventivo, attività sospesa.
Il presidente dell’Associazione Amis des Batailles de Reines annuncia di rinunciare all’organizzazione della fase primaverile dei combat.
Il direttivo dell’Associazione protesta per le nuove disposizioni previste nell’ordinanza firmata oggi dal presidente Erik Lavevaz che introducono l’obbligatorietà per gli allevatori di presentare una sorta di green pass.
In particolare, nel punto 10 dell’Ordinanza-n.-199 si legge che la rassegna può svolgersi «a condizione che venga predisposto e consegnato al sindaco del Comune interessato l’elenco degli allevatori partecipanti, completo dei relativi recapiti telefonici e che gli stessi siano muniti di un certificato medico che attesti il completamento del ciclo di vaccinazione anti-Sars-CoV-2, oppure l’avvenuta guarigione da Covid-a9, con contestuale cessazione dell’isolamento oppure la certificazione dell’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus, effettuato entro le 48 ore precedenti».
La rinuncia dell’Associazione
Roberto Bonin, presidente des Amis de Batailles de Reines
Secondo Roberto Bonin, presidente dell’Associazione Amis des Batailles de Reines, «Questa condizione “di obbligo” porterebbe inevitabilmente a compromettere la partecipazione e a vanificare l’organizzazione, dispendiosa, delle singole eliminatorie».
Per questo motivo, «A malincuore, nonostante l’impegno profuso in questi mesi per garantire la stesura di un protocollo sostenibile, condiviso e fortemente calato sulla nostra realtà – che oggi è stato di fatto ignorato – si annuncia che l’attività dell’Association è al momento sospesa, quindi le eliminatorie primaverili non avranno luogo».
La presa di posizione
In una nota giunta nella serata di oggi, venerdì 7 maggio, l’Associazione spiega la sua posizione
«Pur consapevoli del fatto che la situazione sanitaria resta predominante e condiziona pesantemente ogni decisione che viene assunta in un contesto di pandemia, riteniamo che l’Ordinanza n. 199 firmata in data odierna dal Presidente della Regione, sentita l’Unità di supporto e di coordinamento per l’emergenza Covid-19, vanifichi totalmente il percorso intrapreso a gennaio e che ha portato alla stesura condivisa del Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 in relazione allo svolgimento in sicurezza della manifestazione “Batailles de Reines 2021” Fasi eliminatorie approvato con Deliberazione di Giunta regionale n. 462 in data 26 aprile 2021».
«Abbiamo più volte ribadito e sottolineato che l’attività delle Batailles de Reines non è solo tradizione e valorizzazione della storia del mondo agricolo valdostano, aspetto questo che forse è noto ai più» ricorda Bonin.
«L’attività delle Batailles de Reines è importante soprattutto dal punto di vista economico- produttivo».
Il presidente sottolinea come dell’obbligatorietà del tampone o della certificazione vaccinale o di avvenuta guarigione, «in mesi di interlocuzione», non se ne sia mai parlato, «correttamente a nostro avviso».
«Questo ulteriore aggravio, non giustificato, non tiene per nulla conto della peculiarità delle Batailles de Reines, le cui modalità di svolgimento sono state disciplinate, alla luce della pandemia, proprio nel protocollo approvato dalla Giunta regionale:
- – svolgimento in luogo aperto, delimitato da reti appositamente acquistate,
- – interdizione al pubblico,
- – rilevazione della temperatura in entrata e tenuta di un registro dei presenti,
- – numero limitato di allevatori e di bovine partecipanti,
- – cartellonistica esplicativa anti-Covid19,
- – distanziamento e mascherine».
Perché no al tampone
«Prevedere un protocollo da attività sportiva (tampone preventivo) alle Batailles de Reines è formalmente non corretto, perché giustamente non siamo classificati come attività sportiva di interesse nazionale, altrimenti avremmo potuto svolgere attività anche in zona rossa» evidenzia Bonin.
«L’attività delle Batailles de Reines non può essere per ovvie ragioni disciplinata a livello romano, ma a livello regionale deve essere considerata e deve trovare un adeguato collocamento tra le attività produttive».
L’affondo di Bonin
Bonin affonda: «In un contesto nel quale anche le autorità giudiziarie e politiche non riescono ad imporre alla cittadinanza – come a nostro avviso dovrebbe essere – un giusto senso civico orientato al rispetto del prossimo, ad esempio impedendo manifestazioni spontanee organizzate in barba ai divieti che da lungo tempo, con responsabilità, sono dai più rispettati, il Direttivo dell’Association non intende imporre agli allevatori l’obbligo di effettuare un tampone, che potrebbe anche fortemente condizionare la propria attività personale (conduzione dell’azienda), per poter partecipare alle Batailles de Reines».
Da qui la rinuncia. «Questa condizione “di obbligo” porterebbe inevitabilmente a compromettere la partecipazione e a vanificare l’organizzazione, dispendiosa, delle singole eliminatorie. A malincuore, pertanto, nonostante l’impegno profuso in questi mesi per garantire la stesura di un protocollo sostenibile, condiviso e fortemente calato sulla nostra realtà – che oggi è stato di fatto ignorato – si annuncia che l’attività dell’Association è al momento sospesa, quindi le eliminatorie primaverili non avranno luogo».
Il calendario saltato
Il calendario, approvato dall’assemblea giovedì 29 aprile, prima che la Valle d’Aosta fosse nuovamente collocata in zona rossa, prevedeva l’avvio mercoledì 5 maggio a Fénis, l’8 a Valpelline, martedì 11 Issime, venerdì 14 Sarre, domenica 16 Montjovet, martedì 18 Aymavilles, venerdì 21 Verrayes per concludere la fase primaverile domenica 23 maggio nell’arena di Maison Gerbollier a La Salle.
(erika david)