Adu: una proposta di legge per favorire l’acquisto di società in crisi da parte dei dipendenti
La norma prende le mosse da Workers BuyOut, operazione di acquisto di una società realizzata dai dipendenti
Adu: una proposta di legge per ridare dignità al lavoro. Una normativa per favorire l’acquisto di società in crisi da parte dei dipendenti.
Il fine
Alexandre Glarey dice basta a «immaginifiche zone franche e contributi a fondo perso alle multinazionali che prendono i soldi e scappano» e spazio «soprattutto ai lavoratori e alle loro conoscenze per evitare lo smantellamento delle imprese in crisi».
Il ruolo dei lavoratori è centrale nella proposta di legge ‘Workers BuyOut’ che avanza Ambiente diritti uguaglianza.
Le ricadute
Aldo Viapiana, consulente commerciale per il recupero cooperativistico d’impresa, ha spiegato: «Le imprese recuperate sono società cooperative di lavoratori di aziende in crisi e che hanno riattivato autonomamente la produzione e la socializzazione dei luoghi di lavoro. Le ricadute non solo riguardano la conservazione posti lavoro ma anche la filiera produttiva, che ne esce irrobustita, oltre che portare a un risparmio collettivo poiché gli ammortizzatori sociali non vengono erogati».
A fine 2018 si registravano 110 imprese recuperate con 4.100 occupati e un fatturato da mezzo miliardo.
I contenuti
Matteo Castello ha illustrato i contenuti. «E’ una proposta di legge che vogliamo consegnare al dibattito pubblico e politico. Non è una proposta inedita, esistono diverse normative».
Parla di istituzione di un «fondo di rotazione per il recupero delle aziende in crisi da parte dei lavoratori, calcolato in 2 milioni di euro per il 2022; di un fondo immobiliare che gestisca gli immobili recuperati; di un finanziamento a tasso agevolato per favorire gli investimenti; dell’apertura di uno sportello regionale a supporto delle imprese recuperate; della sottoscrizione di una convenzione per sostenere i processi di riqualificazione professionale».
(da.ch.)