Sanità: 20 nuovi medici iscritti all’Ordine dei Chirurghi e Odontoiatri VdA
Ieri, lunedì 26 aprile, si è tenuta in modalità telematica l'assemblea annuale dei medici chirurghi e odontoiatri della nostra regione.
Sanità: 20 nuovi medici iscritti all’Ordine dei Chirurghi e Odontoiatri VdA.
Sono 20, i nuovi medici che si sono iscritti all’Ordine, dopo i 19 professionisti che avevano perfezionato la loro iscrizione nel 2019.
Non appena l’emergenza sanitaria lo permetterà, sarà organizzata la cerimonia di giuramento professionale.
Sarà anche l’occasione per consegnare tre medaglie d’oro per i 50 anni di laura e le 45 medaglie d’argento per i 40 anni di professione.
I medici italiani sono stati candidati al Premio Nobel per la Pace per il 2021, in quanto sono stati i primi nel mondo occidentale, a dover affrontare la pandemia.
Di «categoria stremata da quindi mesi di pandemia» – ha parlato il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Valle d’Aosta Roberto Rosset.
L’assemblea si è aperta con l’omaggio ai 358 medici deceduti a causa del virus.
Il dottor Rosset ha preseentato la parte santiaria del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che destina 15,6 miliardi di euro al settore sanitario.
L’assessore alla Sanità Roberto Barmasse ha sottolineato come «sia ancora necessario lo sforzo di tutti per continuare a reggere fisicamente ed emotivamente una pandemia che non sembra avere fine».
Secondo il presidente dell’Ordine dei Medici valdostani, «sarà necessario lo sforzo di tutti per apportare le modifiche previste dal Piano, una vera e propria rivoluzione della medicina territoriale che già il Decreto Balduzzi del 1992 avrebbe dovuto rendere possibile anche in Valle d’Aosta».
Sanità: cosa prevede il Piano
Il Piano prevede per il nostro Paese, 1288 Case della Comunità, con un unico punto di accesso per i servizi sanitari territoriali; team di medici di medicina generale, specialisti, pediatri, infermieri di comunità.
E ancora, 603 Centrali Operative territoriali, con funzione di coordinare i servizi domiciliari con l’ospedale e la rete di emergenza urgenza; 380 ospedali di comunità; 3133 nuove grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico.
Senza dimenticare le nuove reti informatiche, la telemedicina, gli ospedali sicuri e sostenibili.
«Nulla si crea dal nulla ma tutto richiede, oltre ai finanziamenti, collaborazione, partecipazione, energia e capacità organizzativa» – ha commentato il dottor Rosset -.
Nella foto in alto, il presidente dell’Ordine dei medici Roberto Rosset è il primo a destra.
(re.aostanews.it)