Courmayeur, «no» alla concorrenza tra le scuole dell’infanzia
Il coordinatore della scuola Proment, Sottile, sottolinea: «la perdita di qualsiasi realtà che offre servizi alle famiglie è un fatto grave»; la dirigente Bois dice «confido che non chiuderemo»
Courmayeur, «no» alla concorrenza tra le scuole dell’infanzia.
Il coordinatore della scuola Proment, Sottile, sottolinea: «la perdita di qualsiasi realtà che offre servizi alle famiglie è un fatto grave»; la dirigente Bois dice «confido che non chiuderemo».
Dopo l’iniziativa di alcune mamme riunitesi nel Comitato “Per la scuola regionale di Courmayeur” per scongiurare la chiusura della scuola dell’infanzia regionale, a causa del mancato numero minimo di bambini iscritti per il prossimo anno, con l’invito palese alle famiglie «a valutare la possibilità di rettificare le iscrizioni effettuate a gennaio e a iscriversi alla scuola pubblica» in paese e sui social si è creata un’inevitabile tifoseria che sostiene l’una o l’altra scuola in base alle proprie preferenze.
Una tifoseria che ai diretti interessati non piace, come sottolinea il coordinatore delle attività educative e didattiche della Scuola Proment, «Non può passare il messaggio che esista qualche tipo di concorrenza tra le due scuole, perché non vendiamo nulla, bensì offriamo dei servizi».
Il fatto
Con soli sei bambini pre iscritti per il prossimo anno scolastico, la scuola dell’infanzia regionale di Courmayeur, che fa parte dell’Istituzione scolastica Valdigne Mont Blanc, rischia di chiudere.
Per scongiurare questo rischio alcune mamme hanno lanciato una raccolta firme, pubblicata anche su change.org che ha però alimentato polemiche, tifoserie e una concorrenza tra le due scuole dalle quali sia il coordinatore della Proment, Massimo Sottile, sia la dirigente scolastica della scuola regionale, Mikaela Bois, prendono le distanze.
«Mi auspico che questa mobilitazione possa far riflettere – dice Bois -, ma non va vista in senso di antagonismo o competizione per accaparrarsi degli iscritti, non deve essere a discredito di una scuola o l’altra, non siamo assolutamente in concorrenza, anzi facciamo parte di una rete e spesso collaboriamo».
La riflessione di Sottile
«Gli utenti che affidano agli asili nido o alle istituzione scolastiche i loro figli lo fanno con molto scrupolo e attenzione, conoscono molto bene l’offerta formativa del territorio, che nel caso di Courmayeur è attenta, ricca, adeguata e rispettosa delle norme vigenti in tutte le strutture, quella regionale come quella paritaria» dice il coordinatore Sottile interpellato sulla questione.
«La perdita sui territori di qualsiasi realtà che offre servizi alle famiglie è un fatto grave, un impoverimento difficile da accettare e per il quale è giusto trovare ogni soluzione possibile lasciando da parte sterili dialettiche ideologiche o rivalse politiche».
«La Scuola Proment e tutte le famiglie che la frequentano sono e saranno al fianco di ogni Istituzione scolastica che a settembre rischierà di non poter più erogare i propri preziosi servizi alla comunità» sottolinea.
«Siamo i primi a sostenere l’importanza della scuola statale/regionale e della sua diffusione sul territorio, così come consideriamo una ricchezza e un ampliamento dell’offerta in termini formativi e di servizi, l’offerta complementare delle scuole paritarie, troppo spesso misconosciute ed erroneamente banalizzate come “private”».
La scuola paritaria
«Termine improprio in Valle d’Aosta, poiché tutte le paritarie sul territorio sono scuole pubbliche, che hanno una gestione economica affidata ad enti privati riconosciuti e regolata e garantita da convenzione vigente (gestione economica, appunto, e non didattica ed educativa nella sua totalità, poiché il controllo resta sempre in capo alla Sovrintendenza agli Studi)» precisa Sottile che ricorda, infatti come per frequentare la Proment non è previsto il pagamento di nessuna retta.
«Consideriamo questa storica organizzazione dell’istruzione valdostana un’eccellenza, una preziosa ricchezza, un’opportunità e una garanzia per le famiglie che in Valle d’Aosta hanno l’opportunità di essere protagoniste nella scelta tra i servizi che più incontrano le loro esigenze e necessità, così liquide, mutevoli e complicate soprattutto negli ultimi anni. Istanze sociali con le quali ogni scuola ha il dovere di confrontarsi, armonizzando e dando risposte adeguate attraverso la propria offerta».
Il calo demografico
«Come per le scuole statali/regionali, anche per noi paritarie è diventato grave e cogente il problema del calo demografico che va analizzato e affrontato con impegno, serietà e attenzione, così come ha dichiarato l’assessore Caveri, mettendo già in campo delle azioni concrete in tal senso».
«Alla Scuola Proment, come in tante realtà valdostane, il prossimo anno avremo solo 9 residenti iscritti, un calo del 50% rispetto ad anni del passato. Se l’accorato appello fatto da un genitore, che rispettiamo nel principio senza giudicarne i modi, trovasse soddisfazione e qualche genitore rettificasse l’iscrizione trasferendo i propri figli ad altra istituzione (come suggerito esplicitamente dalla lettera aperta diffusa e pubblicata sui media), potranno essere 3 gli insegnanti attualmente impiegati alla Scuola Proment che potrebbero perdere il posto di lavoro».
«Purtroppo non possedendo ancora un ruolo e una sede regionale non sarebbero automaticamente reintegrati in altra scuola. Questa situazione potrebbe avere ovviamente ripercussioni negative, non sul piano dell’offerta formativa che sarà garantito, ma certamente sui livelli degli attuali servizi offerti dalla Scuola Proment e così tanto apprezzati dalla comunità».
«A questo proposito bisognerebbe conoscere bene le norme e i principi che regolano l’istruzione in Valle d’Aosta, di competenza primaria della Regione, per capire che i primi difensori della scuola statale/regionale sono anche e soprattutto gli insegnanti della scuola paritaria poiché, per come sono attualmente strutturate le norme, ogni insegnante della scuola paritaria sarà un giorno (per scorrimento delle graduatorie) insegnante della scuola pubblica regionale, unico ente presso il quale potrà avvenire il fatidico passaggio in ruolo, cioè l’anelato termine del precariato a favore di un dignitoso tempo indeterminato garantito dal comparto pubblico».
«Il problema del calo demografico e dello spopolamento delle scuole ci tocca in prima persona dunque, e si tratta di un problema complesso, importante e che chiama in causa la politica nazionale e regionale in tema di natalità e sostegno alle famiglie. Nessuno del mondo della scuola e delle istituzioni vorrebbe mai la contrazione dei servizi».
Lotta senza quartiere
«La scuola Proment e le famiglie che la frequentano si sentono certamente toccate dal fatto che un problema complesso, condivisibile e così attuale per tutto il territorio regionale, possa rischiare di scadere talvolta in una lotta senza quartiere tra due scuole, dove certe dichiarazioni parrebbero intendere che 54 famiglie abbiano completamente sbagliato la scelta libera e democratica di offerta, di cura e di servizi dedicati ai propri figli, pur conoscendo la passione, la preparazione e l’adeguatezza dell’offerta formativa di entrambe le scuole dell’infanzia che da tanti anni operano a Courmayeur».
«Ferisce – conclude Sottile – ogni attacco, diretto o indiretto, che possa colpire una qualsiasi scuola, o ente educativo e sociale e rammarica ancor di più che tutto ciò accada nell’anno che vede la ricorrenza dei 160 anni dalla nascita dei primi servizi all’infanzia forniti dalla suore di San Giuseppe a Courmayeur (1861), che daranno vita nel 1875 alla prima scuola materna del territorio, che evolverà poi negli attuali servizi della Scuola Paritaria Proment».
L’auspicio della dirigente Bois
La dirigente scolastica Mikaela Bois ricorda come questo problema legato al calo degli iscritti non sia una novità di quest’anno ma si ripropone «già da tre anni».
La legge regionale prevede che se non si raggiunge il numero minimo di 11 iscritti la scuola vada accorpata al plesso più vicino, in questo caso Pré-Saint-Didier. Se qui il numero totale consente lo scatto numerico per l’assegnazione delle risorse (minimo 22 bambini) è a discrezione del dirigente l’assegnazione delle educatrici per il mantenimento della scuola.
«Cosa che è già successa negli ultimi anni – spiega la dirigente -. Quest’anno però tra Pré-Saint-Didier e Courmayeur arriviamo a un totale di 21 bambini, ne mancherebbe solo uno».
«La scuola regionale di Courmayeur è di qualità, sia per quanto riguarda la struttura, grazie agli interventi messi in campo dal Comune, sia per l’offerta formativa – aggiunge Bois -, ma l’orientamento degli abitanti di Courmayeur è stato quello di preferire l’altra scuola e questo si associa al calo demografico che esiste per tutti e portandoci a questa situazione».
A pesare sulla scelta delle famiglie secondo la dirigente potrebbe essere l’orario, la Scuola Proment è aperta anche il sabato fino alle 17, e per chi lavora nel turismo è una soluzione ottimale, «ma noi non possiamo farlo. La scuola di suo non ha le risorse per attivare anche il sabato, a meno che il Comune le metta a disposizione».
C’è ancora tempo fino a giungo per raccogliere eventuali nuove iscrizioni.
«Basta un bambino che si iscriva tra Pré-Saint-Didier e Courmayeur, sono ottimista» dice la dirigente.
«Io penso che non si arriverà alla chiusura che credo dispiacerebbe a tutti – conclude Mikaela Bois -. Potenzialmente Courmayeur ha i numeri che possono far convivere le due scuole. Sono ottimista, confido nel fatto che non chiuderemo!».
(erika david)