Servizi agli anziani, Unité Mont-Emilius: no del giudice all’esternalizzazione
Plaudono alla decisione le Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil.
Servizi agli anziani, Unité Mont-Emilius: no del giudice all’esternalizzazione. Plaudono alla decisione le Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil. «La mancanza di trasparenza da parte dell’Unité Mont-Emilius si paga e davanti all’articolo 28, che parla di attività anti sindacale, la sentenza del giudice conferma che invece c’è stata».
La delibera è stata sospesa, in attesa di adempiere all’informazione sindacale, ma l’Unité non intende fare retromarcia.
I fatti
Ricostruiscono la storia le tre sigle sindacali. «Tutto risale alla decisione dell’Unité des Communes di esternalizzare i servizi assistenziali. Da qui il nostro forte disappunto, primo perché l’Unité ha deliberato senza neppure confrontarsi con noi, poi perché le nostre organizzazioni sindacali non vedono di buon occhio l’esternalizzazione di un servizio pubblico a favore dei privati. Quale sia la motivazione vera di esternalizzare i servizi assistenziali ci sfugge, tenendo conto che per ammissione dell’Ente stesso non pare sia dovuto a una questione economica».
Prosegue la nota. «Esternalizzare un servizio assistenziale a un privato, a discapito del pubblico, comporterebbe disagi sia per le lavoratrici sia per i lavoratori e di riflesso verso gli utenti, che usufruiscono del servizio. Non potevamo far altro che evidenziare come l’atteggiamento dell’Ente fosse anti sindacale. L’Unité ha deliberato sull’esternalizzazione dei servizi, infischiandosene completamente di aprire un confronto con i sindacati. Ma la sentenza del giudice dà ragione a noi. Conclude. «Quindi, noi siamo aperti al confronto. Se l’Ente, invece, continuasse a sostenere la sua linea e non tornasse sui suoi passi ( per quanto concerne l’esternalizzazione), anche noi continueremmo imperterriti lungo il nostro percorso a favore dei lavoratori e dei cittadini, perché quello che sta cercando di “mettere in moto” l’Unité, comporterebbe un effetto domino a discapito delle lavoratrici, dei lavoratori e degli utenti».
(re.aostanews.it)