Furbetti dei vaccini: Adu e Fratelli d’Italia chiedono trasparenza ai consiglieri regionali
Rischio di caccia alla streghe
Vaccinazioni in Valle d’Aosta, Adu e Fratelli d’Italia chiedono trasparenza. Per evitare probabilmente quella che potrebbe trasformarsi una caccia alla streghe.
“Prendiamo atto della dichiarazione rassicurante di Pescamorna – si legge in una nota di Adu -. Comprendiamo parte delle argomentazioni e condividiamo alcune scelte, come quella di vaccinare il corpo insegnante, ma preferiamo attendere l’ultima parola da parte della Commissione Antimafia e dell’autorità giudiziaria. Troppe volte, infatti, è già stato incrinato il rapporto di fiducia tra cittadini e politici. Chiediamo che tutti i consiglieri regionali chiariscano, subito, la loro personale posizione”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Fratelli d’Italia. “Ci sono consiglieri regionali che si sono vaccinati, per esempio due della Lega, e ritengo che non era opportuno – commenta il coordinatore Alberto Zucchi -. Chiedo che i consiglieri regionali dicano ufficialmente se si sono o meno vaccinati”.
Rischio caccia alle streghe
“Il Presidente Bertin, garante della trasparenza della massima Istituzione regionale, deve invitare i suoi colleghi ad un atto di trasparenza per evitare inutili polemiche – incalza Adu -. Ad oggi, contiamo solo il consigliere Marquis che ha chiarito di non essere stato, giustamente, vaccinato. Da una dichiarazione alla stampa risulterebbe che due consiglieri leghisti su undici siano stati vaccinati. Uno per età e uno in quanto volontario non meglio specificato. Siamo dunque stupiti di quanto essere leghisti aiuti a portarsi bene gli anni! Infatti, controllando il sito del Consiglio regionale ci risulta che il consigliere più anziano del Carroccio de nos atre sia classe 1959. Insomma un ottantenne alternativo. Ma si sa, l’età è uno stato della mente. Temiamo, però, che non siano i soli consiglieri della Lega a dover fornire una spiegazione ai cittadini valdostani”.
Liste supplenti
Lo scorso mese l’Azienda Usl della Valle d’Aosta aveva aperto delle liste supplenti per poi chiuderle il 15 marzo una volta completate. In poco tempo, erano stati 1500 i valdostani di ogni età a inviare una mail per manifestare la disponibilità a vaccinarsi rispondendo alla chiamata anche nel giro di poche ore.
(l.m.)