Aosta, Priorità alla scuola scende in piazza: «Basta DAD, è insostenibile»
Secondo Licia Coppo, con le scuole chiuse «aumenta il rischio di perdere una generazione, di far crescere disagi psicologici ed emotivi e anche la dispersione scolastica»
«Siamo qui per chiedere la riapertura, il prima possibile, di tutte le scuole. Anche le superiori». Così Licia Coppo, pedagogista aostana, durante la manifestazione organizzata sabato 10 aprile dal coordinamento Priorità alla Scuola Valle d’Aosta. Per l’occasione, in piazza Chanoux, ad Aosta, si sono ritrovate oltre 200 persone.
A inaugurare la manifestazione è stata proprio Coppo, che durante il suo intervento ha detto: «E’ arrivata ennesima chiusura, zona rossa, che si abbatte ancora una volta sui ragazzi. Gli studi scientifici e le proteste nelle piazze italiane hanno fatto ravvedere il Governo nazionale, e adesso abbiamo le scuole aperte anche in zona rossa fino alla prima media. Ma non basta. Da troppi mesi gli adolescenti sono invisibili per l’agenda politica».
Secondo la pedagogista, infatti, i giovani «sono stati relegati davanti a uno schermo a ogni aumento dei contagi. Ma la scuola è una priorità, un bene essenziale». Inoltre, «gli ultimi studi evidenziano come la chiusura delle scuole sia una misura irrilevante per il contenimento dei contagi. Invece è molto rilevante il danno che genera in termini di disagio psicologico e perdita di motivazione nei ragazzi».
Coppo ha poi precisato: «Non stiamo dicendo che la scuola è un luogo sicuro al 100%. Nessun posto lo è contro il covid. Ma esiste solo il rischio sanitario nelle vite? Scuole chiuse e Dad, pertinente solo nel primo lockdown ma ora insostenibile, aumenta il rischio di perdere una generazione, di far crescere disagi psicologici ed emotivi e anche la dispersione scolastica».
Priorità alla scuola
Il coordinamento Priorità alla scuola dice quindi no alla dad, ma ritiene che ci siano altre questioni da affrontare nel sistema scuola.
Su tutte l’eliminazione delle classi pollaio, ma anche l’organico dei docenti e un necessario serio progetto per ristrutturare gli edifici scolastici.
Altri aspetti da considerare sono esterni alla scuola, ma non per questo meno importanti. Ad esempio la riorganizzazione dei trasporti e le collaborazioni con associazioni ed enti del territorio per progetti di educazione diffusa che, secondo Pap, avrebbero consentito di vivere meglio questo anno scolastico e che è urgente cominciare a progettare anche in vista del prossimo anno scolastico.
QUI il video della manifestazione.
Servizio completo su Gazzetta Matin in edicola lunedì 12 aprile.
(f.d.)