Industria: alla ex Olivetti di Scarmagno la prima Gigafactory made in Italy
Nel sito piemontese, la Italvolt si occuperà di produrre e stoccare batterie al litio.
Industria: alla ex Olivetti di Scarmagno, la prima Gigafactory made in Italy.
Sarà l’ex area Olivetti di Scarmagno a dare alla luce la prima Gigafactory made in Italy.
Ad annunciarlo durante la sua trasferta valdostana di questa mattina, venerdì 9 aprile, è stato Lars Carlstrom, svedese, CEO e founder di Italvolt, la società che si occuperà della futura produzione e dello stoccaggio di batterie al litio nel sito piemontese.
Prima di incontrare, in tarda mattinata, le aziende iscritte a Confindustria Valle d’Aosta nell’auditorium di Cva SpA a Châtillon, Carlstrom ha fatto visita alla Podium Advanced Techonlogies di Pont-Saint-Martin, azienda leader nella progettazione e nell’assemblaggio di batterie elettriche e di vetture stradali e da corsa, che negli ultimi anni ha visto crescere il suo fatturato del 90%.
A fare gli onori di casa sono stati l’amministratore delegato di Podium, Francesco Monti e il direttore generale Alessandro Furfaro.
Presenti anche il presidente e il direttore di Confindustria Valle d’Aosta, Giancarlo Giachino e Marco Lorenzetti, e la presidente di Confindustria Canavese Patrizia Paglia.
Entusiasta dell’ottima accoglienza ricevuta in Valle, il numero uno di Italvolt ha esordito dicendo che «vogliamo creare la più grande Gigafactory d’Europa e vogliamo farlo a pochi chilometri da qui, perchè vogliamo costruire una supply chain (catena di approvvigionamento che lega fornitore, prodotto e cliente finale ndr) che non sia solo localizzata in Asia ma anche in Europa ed in particolare nel sud dell’Europa, dove non esistono realtà di questo tipo».
Il suo ambizioso progetto, il cui investimento complessivo ammonta sula carta a 3,5 miliardi di euro, mira ad avviare la produzione di batterie nel sito piemontese opportunamente riqualificato entro il 2024 e a creare oltre 4.000 nuovi posti di lavoro.
«La nostra scelta è ricaduta sull’Italia per la sua forte vocazione all’automotive e il sito di Scarmagno – ha poi aggiunto – è risultato cruciale per la sua storia, la logistica e la possibilità di creare forti connessioni.
Proprio in quest’ottica la Valle d’Aosta e le sue aziende come Podium rappresenteranno un importante bacino di competenza e di esperienza da mettere a frutto in ambito tecnologico nel settore elettrico, soprattutto se si pensa che nel 2030 il 70% delle auto prodotte saranno elettriche».
Della partita anche il presidente di Confindustria Valle d’Aosta che vede nel progetto importanti opportunità in termini di occupazione e di rafforzamento dei legami già solidi con il vicino Canavese.
«Il sito di Scarmagno ha patito moltissimo la chiusura dell’Olivetti e questo progetto gli ridarà la dignità che le era stata tolta.
Noi ci crediamo perché il territorio valdostano e quello canavesano sono un’unica entità con molti punti in comune e quindi siamo certi che questa nuova apertura sarà un’ulteriore opportunità per crescere insieme e si tramuterà anche in nuovi posti lavoro per i valdostani e ulteriori opportunità di sviluppo per le nostre aziende».
Sulla stessa linea le parole del direttore generale di Podium Advanced Technologies Alessandro Furfaro.
«Siamo un’azienda nata sull’onda del motosport – ha affermato – ma ci occupiamo anche della progettazione di sistemi batteria per una clientela di nicchia con esigenze specifiche legate alla performance, alla durata e alla resistenza».
«Vedere sorgere a pochi passi di qui una Gigafactory impegnata diversamente da noi nella produzione di milioni e milioni di moduli batteria potrebbe innanzitutto alimentare una filiera sul territorio che coinvolgerà professionalità, fornitori e nuove conoscenze dalla quale potremmo sicuramente trarne beneficio» – ha concluso.
Nella foto in alto, da sinistra, il presidente di Confindustria Valle dAosta Giancarlo Giachino, Patrizia Paglia, presidente Confindustria Canavese, Lars Carlstrom e Francesco Monti, Ad di Podium con una loro vettura da corsa prodotta per la scuderia americana Cameron Glickenhaus.
(martina praz)