Zona rossa, appello di Fipe Confcommercio: vogliamo chiarezza e risposte sui dati del contagio
Appello dell'Associazione dei commercianti, dei pubblici esercizi e del turismo
“Vogliamo chiarezza e riposte sui dati del contagio”. Lo chiede Fipe Confcommercio all’indomani del ritorno in zona rossa della Valle d’Aosta che ha comportato la chiusura di numerose attività.
Fipe Confcommercio ammette che i dati sono allarmanti, ma sottolinea che è “ancora più preoccupante non avere risposte”.
“Prendiamo atto dei dati che ci hanno proiettato in zona rossa: chiediamo risposte dalla politica al fine di tutelare le nostre categorie – tuona il presidente regionale di Confcommercio, Graziano Dominidiato -. Per rispetto delle categorie che rappresentiamo siamo piuttosto preoccupati da questa situazione e dalle prospettive che vede la nostra in zona rossa o arancione presumibilmente fino al 30 aprile”.
Dominidiato sottolinea che “più volte abbiamo fatto domande ben specifiche circa i dettagli dei contagiati senza ricevere mai alcun riscontro. Siamo pronti a scendere in Piazza per chiedere pubblicamente ai decisori politici che ci forniscano i dati richiesti; è un rispetto che dobbiamo alle categorie che rappresentiamo e per le quali ogni giorno ci battiamo. È ormai da troppo tempo che ingiustificatamente le imprese del commercio, dei pubblici esercizi e del turismo vengono viste come il mezzo di diffusione di questo virus”.
L’appello
L’appello dell’Associazione è chiaro e forte: “necessitiamo di avere dati specifici riferiti al contagio. È indispensabile capire chi sono realmente i positivi e da quali aree della nostra Regione provengono. Sono persone ospedalizzate? Pensionati? Operatori sanitari? Studenti? Lavoratori/imprenditori e soprattutto di quali categorie? Di quale età? Facciamo chiarezza: oltre alla trasparenza e rispetto che chiediamo a gran voce per tutto il mondo imprenditoriale che da troppo tempo è costretto a vivere in balia degli eventi, ottenere delle risposte è utile per tutti. Si chiudono i ristoranti e le attività imprenditoriali causando difficoltà a migliaia di lavoratori, imprese e famiglie. Siamo a serio rischio di crollo economico e sociale su tutti i fronti. E’ giunto il momento delle risposte”.
(re.aostanews.it)