Valle d’Aosta: l’emergenza covid ha bruciato 9.500 posti di lavoro
Situazione drammatica soprattutto nei settori turismo e somministrazione. A febbraio 2021 vola la cassa integrazione: concesse quasi 290 mila ore
L’emergenza covid ha bruciato nel 2020 in Valle d’Aosta quasi 9.500 posti di lavoro. Lo riporta il settimanale Gazzetta Matin, su dati Inps.
In settimane in cui iniziano nuovamente a susseguirsi le denunce di ritardi nell’erogazione della cassa integrazione, l’Istituto nazionale di previdenza sociale ci consegna un quadro devastante dell’incidenza della pandemia sull’occupazione e sull’accesso agli ammortizzatori sociali e alle diverse forme di sostegno al reddito.
Un numero su tutti deve far riflettere: nel 2020, nella nostra Valle d’Aosta, sono stati persi 9.443 posti di lavoro, solo in parte mitigati dalle nuove assunzioni a tempo indeterminato, per lo più derivanti dalla trasformazione di contratti a tempo determinato.
Posti di lavoro e precariato
L’analisi della ricerca diffusa dall’Inps comincia proprio dai posti di lavoro. A livello nazionale, nonostante il blocco ai licenziamenti, ora prorogato fino a giugno per le aziende che possono disporre degli ammortizzatori sociali, e a ottobre per chi deve invece ricorrere a quelli legati all’emergenza Covid, si registrano solamente 5 milioni di nuove assunzioni (-31% rispetto al 2019). Mentre calano del 22% le trasformazioni da tempo determinato, si assiste a un +9% di conferme per i rapporti di apprendistato.
Il blocco dei licenziamenti, in ogni caso, fa la sua parte, facendo calare del 20% rispetto al 2019 le cessazioni dei rapporti di lavoro, che sono comunque state la bellezza di 5.688.000. Calano comunque di cifre che sfiorano il 70% i licenziamenti economici, che passano dai circa 500 mila del 2019, ai 250 mila del 2020. Il risultato? 660 mila posti di lavoro persi rispetto al 2019, frutto della crescita degli indeterminati (+259.000) e del crollo dei restanti (-919.000).E la nostra Regione? Una cifra drammatica se si considerano le dimensioni.
La forte botta subita da tutto ciò che è legato al turismo e alla somministrazione si legge chiaramente nel saldo, che ci “regala” 9.443 posti di lavoro in meno, frutto dell’aumento di 477 unità di quelli a tempo indeterminato e della perdita di 9.920 di tutte le altre forme. In particolare, si registrano -1.563 contratti a termine, -75 apprendistati, -6.548 stagionali, -1.029 intermittenti e -705 somministrati.
Cassa integrazione
Dopo una lieve ripresa dei mesi estivi e un’onda lunga che si è protratta fin quasi alla fine dell’anno, riprendono a correre veloci anche le ore di cassa integrazione che, a livello nazionale, segnano comunque un piccolo accenno di sorriso rispetto al mese di gennaio. Lieta novella che non vale, però, per la cassa in deroga, viste le grandi difficoltà affrontate soprattutto dalle Pmi. In Italia, il dato parla di 26,2 milioni di ore di cassa ordinaria, quasi tutte riferite alla causale Covid-19, contro le 58,6 milioni del mese di gennaio (-55,2%).
Tanto per fare il paragone, ricordiamo che nel febbraio precedente erano state solamente 10.7 milioni. La cassa straordinaria (10.7 milioni di ore) si presenta sostanzialmente in linea con l’anno precedente, mentre regala un altro calo (-57.7%) rispetto a gennaio. Vola, invece, la cassa in deroga (prorogata ora fino al 31 dicembre dal Dl Sostegni), con 67,7 milioni di ore autorizzate a febbraio 2021, con variazione del +40,3% rispetto a gennaio; lo scorso anno le ore concesse erano state circa 300.
Per quanto riguarda, infine, i fondi di solidarietà, a febbraio ne sono state autorizzate 68.7 milioni di ore, in calo del 19,6%; nel 2020 erano state 241 mila.
I dati che arrivano dalla Valle d’Aosta sono sempre piuttosto preoccupanti, visto che, solo per il mese di febbraio, si parla di 289.858 ore di cassa integrazione, che diventano 484.488 ore se si considerano i fondi di solidarietà. Entrando nei dettagli, in questo mese, solo per la cassa ordinaria i dati ci parlano di 31.046 ore.
Nel raffronto tra gennaio e febbraio di quest’anno e quello precedente si vede tutta la gravità della situazione: 75.255 ore, contro le 7.031 del bimestre pre-Covid, pari a un aumento del +970.33%.In materia di cassa straordinaria mancano i raffronti, ma si parla pur sempre di 108.192 ore nel febbraio 2021, che diventano addirittura 150.620 per la cassa in deroga, con un totale, tra gennaio e febbraio di 350.449 ore. Per i fondi solidarietà, infine, a febbraio si registrano 194.630 ore, che volano a quota 480.863 se si considera anche il mese precedente.
(Alessandro Bianchet)