Fridays for Future: studenti in piazza per chiedere giustizia climatica
Solo una trentina i giovani presenti in piazza Chanoux per la giornata di mobilitazione
Fridays for Future: i ragazzi tornano in piazza per chiedere giustizia climatica.
Con lo slogan «basta false promesse» i ragazzi di Fridays for future VdA sono tornati in piazza per chiedere giustizia climatica.
Scarsa la partecipazione, appena una trentina i partecipanti, con alcuni curiosi che si sono fermati ad ascoltare le parole degli studenti.
Tra i presenti, l’assessore all’Istruzione, Cultura e Politiche Giovanili del comune di Aosta Samuele Tedesco, il consigliere regionale di Progetto Civico Progressista Andrea Padovani e il consigliere comunale di Aosta Fabio Protasoni.
La manifestazione è iniziata con i ragazzi sdraiati a terra, con cartelli che hanno spiegato le ragioni della morte: ‘morto per un incendio’, ‘morto a causa di una valanga’, ‘morto a causa di un’alluvione’.
«La crisi climatica non si è fermata – hanno detto i giovani –.
Sta a noi combatterla tutti insieme.
I famosi 7 anni passano sempre più in fretta e noi abbiamo il destino nelle nostre mani.
Ci restano soltanto sei anni e 287 e poi il collasso climatico non potrà essere evitato.
Politici e grandi aziende inquinanti non perdono l’occasione per fissare obiettivi di riduzione delle emissioni da raggiungere tra 20 o 30 anni.
Ma sono promesse vuote, le parole non bastano se non sono seguite da azioni immediate e concrete, in linea con il principio di giustizia climatica e con la scienza. I fondi del Next Generation Eu devono essere investiti in politiche per azzerare le emissioni del gas serra, la causa della crisi climatica».
Una studentessa ha parlato di «giustizia climatica e giustizia razziale», invitando alla riflessione «sulla necessità di giusitiza sociale».
Un’altra giovane ha letto il discorso del 2016 che l’attore Leonardo Di Caprio tenne all’Onu, invitando i Governi di tutti i Paesi «a cambiare direzione, perchè i cambiamenti climatici sono sono una finzione e rappresentano l’unica vera minaccia».
E’ intervenuto anche l’ex consigliere Sandro Bortot che ha fatto notare «come i sindacati siano i grandi assenti» e come «tutto sia diventato usa e getta e motivo per incrementare i rifiuti: dalle mascherine, alle siringhe, passando per il bicchierino del caffè al bar», divagando poi su «come tutto giri intorno al Covid, senza contare l’impossibilità per tanti giovani di curarsi e la crescita esponenziale di alcuni tumori».
I giovani di Fridays for future VdA hanno invitato a firmare la European Citizens Initiative (ECI) per chiedere alla Commissione Europea di rafforzare l’azione dell’Unione Europea sull’Emergezna climatica, in linea con il limite di 1,5º di riscaldamento.
European Citizens Initiative per dire stop ai gas serra
Sono quattro i pilastri sui quali si basa la petizione che dice stop ai gas serra:
- l’UE rispetti l’accordo di Parigi, con l’azzeramento dei gas serra entro il 2035 e con la riduzione dell’80% entro il 2030.
- l’istituzione di una regolamentazione delle emissioni alle frontiere
- No ai trattati di libero scambio con i paesi che non rispettano le leggi sul clima
- l’impegno a mettere a disposizione materiale didattico gratuito che spieghi le conseguenze e le soluzioni della crisi climatica.
Per firmare, è possibile collegarsi qui.
Nella foto in alto, i ragazzi di Fridays for Future stamattina in piazza Chanoux.
(c.t.)