Vaccino anti-Covid: solo 7 mila dosi per marzo, parte da Chatillon la campagna di massa
Il via il 2 marzo; dall'8 Aosta; dal 12 Morgex e dal 14 Donnas
Tra prime dosi e richiami, sono 7 mila i vaccini che l’azienda Usl ha programmato di somministrare per il mese di marzo.
Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, cambia la calendarizzazione delle somministrazioni: dal 2 marzo Châtillon (centro di Le Perolles), da lunedì 8 Aosta (Palaindoor), dal 12 Morgex (poliambulatorio) e dal 14 marzo Donnas (centro polivalente). Lo riporta il settimanale Gazzetta Matin.
Oggi, lunedì 1º marzo, esordisce la campagna vaccinale di massa, «ponte che collega la nostra storia prima e dopo il Covid» – ha spiegato il presidente della Regione Erik Lavevaz, ricordando «la sfida più importante dei prossimi mesi per la quale auspico la massiccia risposta dei valdostani».
Presentando la campagna, l’assessore alla Sanità, Roberto Barmasse, ha ricordato le «415 vittime della pandemia» e ricordando i farmacisti Lorenzo Repetto e Cesare Quey, il collega medico Giuseppe Miceli e sottolineando «il tributo di vite umane pagato dai sanitari e dai rappresentanti del mondo del volontariato come Ettore Bettega».
Secondo Barmasse, «solo con l’immunizzazione potremo riappropriarci della nostra vita».
I primi vaccini
I primi valdostani a ricevere il vaccino saranno gli ultraottantenni e i cittadini tra 62 e 65 anni. Attenzione: non bisognerà autocandidarsi, ma ogni valdostano riceverà una prenotazione che dovrà confermare, modificare o cancellare secondo la sua volontà on line.
I valdostani non digitalizzati saranno contattati attraverso il telefono da personale dell’azienda Usl. Agli operatori sarà aggiunto anche un assistente virtuale.
Ogni giorno, come ha ricordato il direttore dell’azienda Usl Angelo Pescarmona, «una task force di 30 medici, 15 infermieri, personale amministrativo, ma anche personale della Protezione Civile e dell’Esercito lavorerà nelle sedi vaccinali per proseguire la campagna di vaccinazione di massa».
L’approvvigionamento
I medici di medicina generale che hanno aderito vaccineranno nei loro ambulatori il 15% dei loro pazienti tra 18 e 55 anni. I medici di continuità assistenziale somministreranno invece il vaccino a domicilio ai pazienti non deambulabili. «Se le forniture arriveranno con regolarità potremo vaccinare 1.000-1.200 persone ogni giorno» – ha precisato Pescarmona -. La previsione per il mese di marzo smorza l’entusiasmo, con un flusso di vaccini decisamente inferiore a quello atteso.
«Ma l’ipotesi che il vaccino Johnson & Johnson, somministrabile in un’unica dose possa essere validato già per metà marzo ci offre una nuova prospettiva – ha commentato il direttore generale dell’azienda Usl -. L’obiettivo – grazie a un adeguato approvvigionamento, rimane arrivare alla copertura di gregge entro il mese di luglio».
Le classi di rischio
Il senso della campagna di vaccinazione di massa – azione di prevenzione primaria – è stata spiegata dal direttore sanitario dell’azienda Usl Maurizio Castelli: «questa campagna, così come quella per il vaccino antinfluenzale o altri screening sono offerti alla popolazione perché individuiamo in essi benefici per i singoli soggetti e per la collettività. Non costringiamo nessuno e siamo disponibili ad approfondire dubbi e soddisfare la richiesta di informazioni. Sappiamo che esiste una quota di persone che liberamente, decide di non vaccinarsi. Il nostro obiettivo rimane quello di raggiungere il maggior numero possibile di persone perché se non c’è cura, l’unico modo per contrastare il virus è prevenirlo».
Castelli ha spiegato come al di là dell’età, i dati in possesso del nostro Sistema Sanitario hanno permesso di giungere a una stratificazione socio-sanitaria che ha permesso di individuare quattro classi di rischio, «da zero – minor rischio, fino a una classe 3 per la quale il vaccino va somministrato prima possibile. Nella classe di minor rischio si trovano circa 67 mila valdostani; 12.200 si trovano in classe 1, 11097 in classe 2 e 1632 nella classe 3 prioritaria».
Come confermare il vaccino
Chi ha attivato il FSE riceverà direttamente la notifica per la prenotazione del vaccino. Da quest’oggi sarà possibile collegarsi al portale vaccini anticovid e accertarsi se esiste una prenotazione a proprio nome. Sarà sufficiente inserire il proprio codice fiscale e le cinque ultime cifre della tessera sanitaria. A quel punto se la prenotazione c’è, compariranno luogo, data e ora di somministrazione. Si sceglierà se confermare o esprimere il diniego e in caso di conferma si potrà eventualmente modificare la data.
In caso di diniego, il cittadino non sarà più ricontattato e nel caso cambi idea dovrà in autonomia contattare Info Vaccini per la prenotazione. Nel caso in cui la prenotazione a proprio nome non c’è ancora si potranno inserire numero di telefono e mail così da ricevere un appuntamento per il vaccino non appena la prenotazione verrà perfezionata.
Per i cittadini non digitalizzati resterà valido il contatto telefonico, normalmente cinque giorni prima della data stabilita per la somministrazione.
(cinzia timpano)