Condanne per la valanga di Pila, il presidente del CAI: «Massima solidarietà ai soci, si andrà in Appello»
Il Tribunale di Aosta ha condannato in primo grado 6 soci per disastro e omicidio colposi
Condanne per la valanga di Pila, il presidente del CAI: «Massima solidarietà ai soci, si andrà in Appello».
Il Club alpino italiano, confidando che si «possa trovare in sede di appello adeguata valutazione, conferma la piena solidarietà ai propri soci, ai quali non mancherà di assicurare la necessaria vicinanza e assistenza». E’ il commento del presidente generale del CAI, Vincenzo Torti, all’indomani della sentenza con cui il Tribunale di Aosta ha condannato in primo grado sei soci del Club per disastro e omicidio colposi per la valanga di Pila in cui, nel 2018, persero la vita due persone.
Il commento
«Abbiamo preso atto con rammarico della sentenza di condanna pronunciata dal Tribunale di Aosta – continua Torti -, che sembra contraddire inequivoche risultanze probatorie e valutazioni espresse dai più autorevoli esperti sentiti incorso di giudizio.Ancor più grave è l’aver esteso la più volte contestata responsabilità a tutti i soggetti coinvolti, assimilando al ruolo del direttore del corso quello dei volontari di mero supporto collaborativo, che, in quanto non titolati, non avevano alcuna funzione in ordine a valutazioni non di loro competenza».
Una scelta processuale «stigmatizzata sin dal primo momento, quella cosiddetta “a strascico”, che talora viene utilizzata in avvio di indagine, ma viene superata all’esito di approfondimenti che consentono di individuare ruoli e contributi causali. Scelta ancor meno condivisibile, laddove ha portato, su tale errato presupposto, a escludere qualsivoglia rilevanza al decesso del partecipante “qualificato”».
(f.d.)