Stop sci, lo sconcerto della Valle d’Aosta
Adava: la misura è colma, subito ristori e nuove misure di sostegno
Da chi è al Governo a chi è all’opposizione in Consiglio fino a ne è addirittura fuori: le reazioni all’ulteriore stop allo sci sono trasversalmente di condanna e sconcerto.
La prima reazione all’ordinanza del ministro Speranza è stata ieri sera, domenica 14 febbraio, del presidente della Regione e del vice, Erik Lavevaz e Luigi Bertschy, fino al presidente del Celva, Franco Manes.
Non si sono fatti attendere, poi, le altre reazioni, la più dura delle quali è quella di Fratelli d’Italia, forza politica che ha dichiarato di non votare la fiducia al Governo Draghi.
Fratelli d’Italia: impugnare l’ordinanza di Speranza
“Di fronte a questa sconcertante mancanza di rispetto soprattutto per il metodo utilizzato riteniamo inammissibile, per la sussistenza almeno della parvenza di una credibilità politica, che il Senatore Lanièce confermi la fiducia annunciata a questo nuovo governo Draghi che, attraverso un proprio Ministro, ha preso e continua a prendere letteralmente a schiaffi l’intera Valle D’Aosta – commenta Fratelli d’Italia Valle d’Aosta -. Chiediamo inoltre che il Senatore Lanièce e tutti i Partiti presenti in Consiglio Valle, in conformità ad eventuali iniziative simili che verranno poste in essere da altre regioni nelle prossime ore, si impegnino a richiedere formalmente al governo uno stanziamento straordinario che sia pari almeno all’80% delle perdite subite dell’intera stagione invernale 2020\2021 per il comparto dei comprensori sciistici, comprese le attività di indotto, colpite da restrizioni come il settore ristorazione, intrattenimento e rifugi alpini”.
Fratelli d’Italia chiede infine “al governo regionale di impugnare in tutte le sedi competenti il provvedimento emanato da Speranza e di sostenere economicamente ogni azione legale promossa dagli imprenditori legati al settore sciistico per il risarcimento dei danni subiti per effetto di questa decisione imposta dal governo in prossimità di una riapertura concordata sui tavoli istituzionali”.
Forza Italia: provvedimento inaccettabile
“Quanto avvenuto ieri sera a opera del ministro Speranza è quanto di più sbagliato potesse fare, almeno dal punto di vista del metodo, perché decidere di imporre l’ennesimo stop agli impianti di risalita ad appena 12 ore dalla loro messa in esercizio, dopo settimane se non addirittura mesi di lavoro da parte delle società di gestione, è davvero qualcosa di inaccettabile”, commenta Il coordinamento regionale di Forza Italia Valle d’Aosta.
“Questo continuo annunciare date di avvio della stagione – prosegue Forza Italia – , poi sempre puntualmente disattese, oltre a essere francamente incomprensibile, come è incomprensibile che il consigliere del ministro Speranza anticipi sui giornali valutazioni di cui dovrebbe parlarne innanzitutto con gli organi di indirizzo politico, ha creato una situazione di forte insofferenza tra tutti gli operatori economici coinvolti, diretti ed indiretti, a cui a questo punto vanno date risposte decise e urgenti sotto forma di ristori, di natura sia statale che regionale, indirizzati anche a quell’ampia platea di lavoratori stagionali che, senza un minimo di giornate lavorative, vedono addirittura a rischio l’assegno di disoccupazione. Per quanto ci riguarda, come Forza Italia abbiamo già immediatamente investito della questione-ristori i nostri rappresentanti all’interno del nuovo Governo Draghi, con l’auspicio che si faccia bene e che si faccia in fretta, perché la montagna in questo momento sta vivendo una situazione drammatica, di cui occorre assolutamente farsi carico”.
Pays d’Aoste Souverain: basta!
“La Valle d’Aosta è stufa di subire le vergognose angherie del Governo Italiano – commenta Payes d’Aoste Souverain -. Le decisioni irresponsabili del ministro Speranza stanno demolendo la nostra economia. Il presidente Lavévaz deve immediatamente prendere posizione a difesa di tutti i valdostani”.
Pays d’Aoste Souverain invita “tutti i Valdostani a mettere da parte le logore divisioni politiche e prepararsi a difendere tutti insieme i nostri diritti”.
Adu: perplessi
“Lascia perplessi la scelta del governo di fermare, a poche ore dalla tanto attesa partenza, lo sci di discesa – commenta Adu -. La scarsa programmazione e trasparenza delle scelte politiche va a ledere ancora una volta i cittadini e, come accaduto a livello locale con il Palaindoor, il conto da pagare sembra essere davvero troppo salato”.
Adu vuole “manifestare la propria vicinanza a tutte le categorie coinvolte, sottolineando come ora più che mai sarà necessario il sostegno economico a tutte le aziende, liberi professionisti e lavoratori coinvolti. Un sostegno economico che sia coerente con quanto realmente perso a causa della mancata apertura di questi mesi e che abbia tempistiche certe”.
Rinascimento: esterrefatti
«Lascia esterrefatti la modalità con cui il Governo, nella figura del Ministro Speranza, ha rettificato l’autorizzazione all’apertura degli impianti a fune e stazioni sciistiche prevista per oggi, sospendendone l’effetto sino al 5 marzo , data alla quale presumibilmente verrà rifatta una valutazione». E’ la presa di posizione di Rinascimento Valle d’Aosta
«Significa giocare con la pelle di migliaia di operatori – commenta Giovanni Girardini, presidente di Rinascimento – le società che gestiscono impianti di risalita, gli addetti delle stesse, i maestri di sci, gli operatori dell’indotto (bar, ristoranti, noleggi, alberghi e strutture ricettive in genere)». Prosegue: «Non possiamo che constatare amaramente come la categoria più simbolica della nostra terra di montagna sia totalmente negletta e ignorata da chi governa e dai tecnici incaricati».
Pour l’Autonomie: subito ristori
Il gruppo consiliare e il Movimento Pour L’Autonomie chiede al Governo regionale “di mettere subito e con urgenza in atto le azioni amministrative utili ad anticipare l’assestamento di bilancio che permetta di dare sostegni economici a tutte quelle categorie che non possono e non potranno lavorare per il perdurare delle chiusure legate alla pandemia”.
Pour l’Autonomie dice “basta con la politica del “a star fermi non si sbaglia mai, mentre a muoversi si fa solo danno”, basta con annunci e comunicati stampa sul nulla: sono necessarie iniziative a livello locale e un’azione concreta di dialogo politico con lo Stato italiano che sempre più spesso dimostra di disinteressarsi del futuro economico e occupazionale della Valle d’Aosta”.
Per Pour l’Autonomie “il presidente Lavevaz deve trovare la forza di intervenire a livello romano per ottenere i ristori che lo Stato metterà a disposizione ma, sin da subito, dovrà impegnarsi a trovare nel bilancio regionale le risorse per permettere a chi vive di professioni e attività legate allo sci, alla ristorazione e alla somministrazione di avere i mezzi per sopravvivere e rilanciarsi”.
Azione: la montagna merita rispetto
Alle voci di protesta si aggiunge quella del coordinatore di Azione Marco Curighetti: «La montagna merita rispetto. Questa frase non è solo uno slogan, ma un’istanza seria e quanto mai attuale che Azione ha sostenuto non appena si è constatato la totale mancanza di un piano strategico governativo per la montagna, nonostante i tanti mesi avuti per prepararsi all’insorgere dei problemi».
«Non possiamo quindi che ribadire quanto sia necessario agire in fretta per rendere quanto più immediati e congrui i fondi previsti in favore di tutto il comparto del turismo montano, quanto mai compromesso dall’impatto del Covid-19, perché alla drammaticità di una situazione economica inevitabilmente danneggiata, non si aggiunga la beffa di vedere sprecate le risorse messe in campo sulla base di protocolli prima approvati e poi disattesi nel giro di poche ore».
Savt: inaccettabile
“Peggior inizio il Governo Draghi non poteva averlo – tuona il Savt -. E’ infatti a dir poco inaccettabile l’atteggiamento avuto dal ministro della Salute Speranza. Le ripercussioni economiche di questa scelta, infatti, non si riflettono solo sulle società degli impianti di risalita e sui lavoratori del settore. A pagarne le conseguenze saranno, infatti, diversi settori: bar, ristoranti, alberghi, i professionisti della montagna come maestri di sci ed altri, le attività commerciali, i negozi e altro ancora. Ovviamente con migliaia di posti di lavoro a rischio”.
Il Savt sottolinea che “nessuno vuole minimizzare l’aspetto sanitario della pandemia che stiamo vivendo da ormai un anno, anzi. Siamo tutti consapevoli che solo la lotta al virus, in primis con i vaccini, potrà permetterci di tornare ad una nuova normalità. Però, allo stesso tempo, non si può continuare a giocare con il futuro delle persone, lavoratori e aziende in particolare. Questo tira e molla tra colori delle Regioni e vere e proprie lotterie sulla riapertura o chiusura delle attività, non è più accettabile. Prima di tutto ci vuole rispetto per la dignità delle persone. Si vuole tenere tutto chiuso fino a quando la campagna di vaccinazioni sarà ad un buon punto? Bene, allora si abbia il coraggio di dirlo e di agire di conseguenza, senza prendere in giro e illudere chi vuole semplicemente poter lavorare”.
Adava: misura colma
“Questa volta la misura è colma – commenta Filippo Gérard, presidente Adava -. Al di là del merito della questione su cui potremmo aprire un dibattito, ritengo assolutamente vergognose e irrispettose le modalità con cui il ministro Speranza ha operato. Noi siamo persone serie e come tali pretendiamo di essere trattati con rispetto. Dietro le nostre attività ci sono imprenditori, lavoratori, professionisti e fornitori che con il loro impegno e lavoro assicurano crescita e benessere alle proprie famiglie e all’intera comunità valdostana, oltre a garantire che molti territori di montagna non si spopolino”.
Adava chiede “ora più che mai al governo nazionale che l’istituzione e erogazione di adeguati ristori alla montagna diventi una priorità assoluta, in quanto, nostro malgrado, questa rimane l’unica strada per la sopravvivenza del comparto turistico e del suo indotto. Abbiamo provato sino all’ultimo a riavviare le nostre attività, abbiamo assunto i nostri collaboratori, abbiamo ordinato le derrate alimentari presso i nostri fornitori, ma da ieri sera tutto è risultato vano”.
Contestualmente, Adava invita “la nostra amministrazione regionale a mettere in campo nuove misure anticrisi pesanti, con iniziative di sostegno agli investimenti, di ulteriore proroga della sospensione dei mutui Finaosta (oltreché di rinegoziazione dei debiti residui per le aziende maggiormente in difficoltà e di ristrutturazione del debito tramite consolidamento per i mutui contratti con il sistema bancario privato), di incentivazione delle assunzioni per compensare le attuali difficoltà del mercato del lavoro e di sostegno al comparto agroalimentare regionale tramite i voucher già previsti nelle precedenti misure”.
(re.aostanews.it)