Ciclovia Baltea : un progetto da Pont-Saint-Martin a Courmayeur
L'assessora Minelli ha fatto il punto in Consiglio Valle
Ciclovia Baltea: un progetto da Pont-Saint-Martin a Courmayeur. A anticipare i contenuti l’assessora all’Ambiente Chiara Minelli in Consiglio Valle rispondendo a una interrogazione del consigliere della Lega Dennis Brunod.
Il punto
«Il Piano regionale si articolerà attorno a due obiettivi principali – ha specificato l’assessora -. Il primo è l’agevolazione della mobilità ciclistica sia per gli spostamenti quotidiani sia turistici, che prevede la creazione prioritariamente della ciclovia Baltea collegata con il Piemonte, da Pont-Saint-Martin a Courmayeur; il secondo obiettivo è la fruizione del patrimonio naturale e ambientale, con connessa strategia per l’individuazione di una rete cicloturistica.
Dalla ciclovia di fondo valle potranno diramarsi percorsi ciclabili su piste dedicate, strade poderali e asfaltate secondarie in grado di connettere il patrimonio diffuso di beni ambientali, storici, archeologici e culturali che costituiscono una ricchezza fondamentale di questa Regione. Da questo punto di vista il Piano regionale dovrà soprattutto coordinare la segnaletica, individuare i supporti digitali più opportuni per favorire il raggiungimento e la conoscenza dei siti d’interesse, la localizzazione di servizi di supporto, quali stazioni di ricarica. La fruizione dei beni ambientali e culturali presenti lungo l’asse ciclabile di fondovalle dovrà essere promossa in sinergia con il percorso di trekking Cammino Balteo.
Suggerimenti
Per la definizione della rete cicloturistica sul territorio un ruolo fondamentale è demandato agli enti locali (Unités des Communes e Comuni) che dovranno – e già lo stanno facendo – man mano estendere la rete dei percorsi, segnalare e descrivere siti d’interesse, favorire la creazione di servizi di supporto alla ciclabilità. Vorrei segnalare la proposta di creazione di un anello ciclabile di montagna in Val Veny fra i comuni di Courmayeur e di Chamonix, organizzando una navetta di bus elettrici, dotati di portabiciclette, attraverso il tunnel del Monte Bianco, con la possibilità di estendere questo progetto alla Svizzera tramite la Val Ferret. Molti spunti stanno arrivando dagli enti locali e dalle associazioni, e il Piano li valuterà.
Inoltre è stato chiesto agli uffici di lavorare per una soluzione relativamente alla questione della responsabilità civile in capo ai gestori di piste ciclabili e dei proprietari di strade poderali o comunque aperte al pubblico, in collaborazione con l’Assessorato all’agricoltura e risorse naturali».
L replica
Replicando, il consigliere Brunod si è detto perplesso su alcuni passaggi: «La Valle d’Aosta ha delle enormi potenzialità dal punto di vista ambientale e cicloturistico: bisogna quindi evitare di portare avanti un Piano che dimentichi aree di interesse, come i vari percorsi cicloturistici che collegano il percorso principale di fondo valle con l’area naturalistica del Parco naturale del Mont Avic (attraverso l’inserimento di itinerari nelle valli di Champdepraz e Champorcher che poi possono trovare continuità con gli itinerari cicloturistici già molto apprezzati che attraversano l’altra area protetta del Parco nazionale del Gran Paradiso) e progetti già in itinere, come ad esempio il cammino Balteo sul quale ci sono ancora grandi margini di manovra».
(re.aostanews.it)