Apertura locali fino alle 22: no alla risoluzione di minoranza, ma il Governo si impegna a valutare l’ipotesi
L'impegno è a sentire il comitato scientifico regionale e a valutare la possibilità di concedere parziali allentamenti delle norme nazionali, relativamente agli orari di chiusura degli esercizi di somministrazione,
Apertura fino alle 22: non passa la risoluzione, ma il Governo regionale si impegna a valutare l’ipotesi.
Alla risoluzione presentata dai gruppi consiliari Lega Vallée d’Aoste e Pour l’Autonomie che impegnava il governo regionale «all’apertura di bar e ristoranti fino alle 22, la maggioranza ne ha opposto un’altra che impegna il presidente Erik Lavevaz «a valutare, compatibilmente con i protocolli sanitari e previo confronto con gli organismi di supporto, la possibilità di concedere parziali allentamenti delle norme nazionali, relativamente agli orari di chiusura degli esercizi di somministrazione, ferma restando l’esigenza primaria di salvaguardia della salute pubblica».
Arrampicata sugli specchi
Per Nicoletta Spelgatti (Lega) «è un’arrampicata sugli specchi. Non prendete in giro i valdostani».
La risoluzione di maggioranza
Impegna altresì il capo dell’esecutivo: «A farsi portavoce del problema nell’ambito della conferenza Stato-Regioni». Anche i due gruppi di opposizione nel loro documento chiedevano a Lavevaz di «portare la necessità dell’estensione dell’orario di apertura per i locali di somministrazione alla Conferenza Stato-Regioni nella prima seduta utile».
L’opposizione
Illustra la risoluzione con toni pacati il capogruppo della Lega Andrea Manfrin: «Anche l’asporto non ha grandi numeri in una realtà piccola che penalizza ulteriormente la ristorazione. I ristori sono irrisori, molte attività hanno perso merci senza rientrare dei costi. Abbiamo preso spunto dalla notizia secondo la quale il Cts ha parlato di possibilità di aprire i locali la sera in sicurezza nelle zone gialle, demandando però la riapertura serale al governo. Il viceministro alla Sanità Sileri si è detto favorevole all’apertura dei locali fino alle 22. Le chiediamo una dose di coraggio in questo momento. Si appelli alle nostre peculiarità e faccia come ha fatto per le palestre e riapra anche bar e ristoranti fino alle 22. Noi la sosterremo. Infine si faccia portavoce di questa esigenza in sede della Conferenza Stato-Regioni».
Ricorda il capogruppo di Pour l’autonomie Marco Carrel: «Eravamo in piazza insieme agli esercenti e raccogliamo il loro invito a trovare una soluzione. Chiedono esclusivamente di lavorare».
La replica di Lavevaz
Così nella replica il presidente Lavevaz. «Nella sostanza condivido le motivazioni. Le difficoltà sono ben note a tutti. I ristoratori sono stati quelli che hanno patito di più. Non condivido lo strumento. Non credo che il coraggio abbia a che fare con una simile iniziativa. Un’ordinanza va legata ad altri aspetti. Abbiamo sempre cercato di fare quanto possibile. E’ vero che il Cts ha discusso anche di questi aspetti ma aspettiamo documenti concreti. E’ un argomento che abbiamo messo sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni e del Comitato tecnico scientifico. L’approvazione di una simile risoluzione legittimerebbe le forme di protesta dei ristoratori. Teniamo alta la guardia e arriviamo a una zona bianca e di conseguenza avere l’apertura di tutte le attività».
Sconforto
«Le sue parole non ci confortano così come non confortano i valdostani. Noi abbiamo presentato un testo rigoroso e documentato. Questo è un atto di indirizzo politico» ha rivendicato Manfrin.
(da.ch.)