Macellaio aggredito: confermata in Appello la condanna per Camillo Lale Demoz
L'imprenditore era imputato di tentato omicidio per aver aggredito Olindo Ferré il 1° ottobre 2018
Macellaio aggredito: confermata in Appello la condanna per Camillo Lale Demoz.
La Corte d’Appello di Torino ha confermato la condanna a 8 anni di reclusione per l’impresario di Quart Camillo Lale Demoz. Era imputato di tentato omicidio per aver aggredito il macellaio di Charvensod Olindo Ferré. I fatti erano avvenuti il 1° ottobre 2018 in un capannone.
Dalle indagini – coordinate dal pm Eugenia Menichetti – è emerso che Ferré era stato ferito con il manico di una zappa al culmine di una lite fomentata dall’alcool; il macellaio aveva riportato gravi lesioni alla testa. In base a quanto emerso dalla perizia eseguita dal medico legale Roberto Testi – che era stato incaricato dal gip -, Ferré era stato raggiunto alla testa da colpi idonei a uccidere.
Il processo
In primo grado, il gup di Aosta aveva condannato Lale Demoz a 8 anni, disponendo anche il pagamento di una provvisionale di 100 mila euro a ciascuna parte civile (i familiari di Ferré erano rappresentati dall’avvocato Maria Rita Bagalà).
Già nel corso del processo aostano, gli avvocati dell’imputato (Viviane Bellot, Antonio Rossomando e Angelo Panza) avevano chiesto l’assoluzione sostenendo che sulla scena del crimine fosse presente una terza persona mai identificata. In particolare, secondo il consulente della difesa Marzio Capra, Lale Demoz sarebbe entrato nel capannone in un momento successivo rispetto all’aggressione.
Sottolineando la «carenza di prove» a carico del loro assistito, i legali hanno annunciato la volontà di ricorrere in Cassazione.
(f.d.)