Lupo, assessore Sapinet: «Prioritaria la sicurezza della popolazione e la tutela degli allevatori»
La Valle d'Aosta si doterà di una sua legge per la gestione della specie
Lupo, assessore Sapinet: «Prioritaria la sicurezza della popolazione e la tutela degli allevatori». Lo ha sottolineato al ricostituito tavolo di lavoro per la gestione della specie lupo. E’ stato riavviato il confronto tra allevatori, strutture dell’assessorato all’Agricoltura, enti e associazioni interessati al tema anche alla luce dell’avvistamento di alcuni lupi nelle vicinanze di centri abitati nelle ultime settimane.
Tutela valdostani
«Il numero dei lupi è aumentato e ciò significa che, da una visione che in passato mirava solo alla tutela della specie, ora dobbiamo pensare in termini di gestione della loro presenza – ha detto l’assessore all’agricoltura Davide Sapinet in avvio della riunione. – Il nostro dovere consiste, prima di tutto, nel tutelare la sicurezza e la serenità della popolazione e nel consentire agli allevatori di continuare a svolgere il loro lavoro in tutta tranquillità».
I dati
Dai monitoraggi effettuati dal Corpo Forestale attraverso l’impiego di foto-trappole e dalle analisi genetiche sui campioni raccolti, la presenza dei lupi è stimata in 7-8 branchi. Gli avvistamenti ravvicinati segnalati sono dovuti al fatto che, in inverno, i giovani lupi cominciano a “disperdersi”, ovvero ad abbandonare il branco nel quale sono cresciuti per cercare un nuovo territorio dove stabilirsi, attraversando anche aree antropizzate che di solito non frequentano. Si tratta di un fenomeno che si attenua con l’arrivo della bella stagione.
Al momento però non esiste ancora una norma nazionale aggiornata a questo nuovo scenario. Il Piano nazionale di conservazione e di gestione del lupo risale al 2002 e la revisione è ferma al 2015. Solo ultimamente il Ministero dell’ambiente sembra aver riavviato l’iter per l’approvazione di un nuovo testo, nel quale le Regioni alpine hanno chiesto di inserire specifiche disposizioni per azioni di monitoraggio e prevenzione.
La Valle d’Aosta intende comunque procedere per far valere le proprie specificità con l’adozione di una legge regionale.
Le attività
Per quanto riguarda le attività messe in campo, sono ora operative 3 squadre di pronto intervento, formate da personale del Corpo Forestale, da tecnici e veterinari, con il compito di fornire assistenza tecnica sul territorio.
Gli indennizzi
Sempre per quanto riguarda l’attenzione al mondo agricolo, prosegue l’accoglimento delle domande per l’indennizzo degli eventuali danni e per l’attivazione di misure preventive. Per quanto riguarda i pagamenti agli agricoltori da danni da predatori, nel 2020 sono state accolte 16 domande per un totale di 14 mila 200 euro impegnati, mentre per le misure preventive sono stati impegnati 73 mila 500 euro per 25 istanze presentate.
Tra le misure a protezione dei pascoli, ci sarà anche la sperimentazione, in collaborazione con l’Institut Agricole Régional e l’Arev, di nuove tecnologie, tra le quali dei moderni dissuasori.
Infine è stata ribadita l’importanza della corretta informazione e della comunicazione.
«Dobbiamo essere pragmatici e concreti e dobbiamo agire con tempestività – ha concluso l’assessore. – Siamo impegnati a sostenere la pratica dell’alpeggio con gli aiuti alla monticazione, ma dobbiamo anche garantire agli allevatori di poter portare i loro capi in montagna in sicurezza. Vogliamo che non si sentano soli. Per affrontare nel migliore dei modi la gestione del lupo nella nostra regione, credo sia fondamentale confrontarci spesso a questo tavolo di lavoro e operare insieme. Ho voluto fossero inseriti in questo gruppo anche gli enti locali attraverso il Celva, per poter essere di raccordo con tutta la popolazione».
(re.aostanews.it)