Lupo, Valle d’Aosta: una proposta di legge per il prelievo, la cattura e anche l’uccisione
E' stata depositata dai gruppi in Consiglio Valle di Lega e Pour l'Autonomie
Lupo, Valle d’Aosta: una proposta di legge per il prelievo, la cattura o l’uccisione. E’ stata depositata dai gruppi in Consiglio Valle di Lega e Pour l’Autonomie e prevede l’autorizzazione al prelievo, alla cattura e anche all’uccisione.
Finalità
La proposta mira a disciplinare la gestione della presenza del lupo in Valle d’Aosta e, in particolare, a definire misure di prevenzione e di intervento concernenti la specie, ai fini della tutela del sistema alpi-culturale regionale e della conservazione e della gestione tradizionale dei pascoli di montagna.
I depositari
«Come già anticipato in Consiglio regionale nella seduta del 27 gennaio – sottolinea il consigliere Augusto Rollandin, primo firmatario della proposta di legge -, riteniamo necessaria l’introduzione di una nuova normativa regionale per autorizzare il prelievo, la cattura o l’uccisione di esemplari della specie canis lupus. Il gruppo Pour l’Autonomie, pur nella consapevolezza della necessità del mantenimento e della tutela della biodiversità nelle montagne della Valle d’Aosta e, più in generale, dell’Arco alpino, ritiene però sempre più indispensabile, anche alla luce degli ultimi avvistamenti nei pressi degli abitati alla periferia del capoluogo regionale, che la Valle d’Aosta si doti dei necessari dispositivi di legge».
L’obiettivo
Il disegno di legge ha l’obiettivo «di proteggere la fauna e la flora selvatiche caratteristiche dei pascoli montani, conservando i relativi habitat naturali, assicurando la coesistenza degli animali predatori con l’allevamento tradizionale di montagna»; di prevenire «danni gravi, specificamente alle colture, all’allevamento, ai boschi e ad altre forme di proprietà. Tutto questo anche nell’interesse della sanità e della sicurezza pubblica o per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, incluse motivazioni di natura sociale o economica.
Conclude il consigliere di Pour l’Autonomie: «Non è nostra intenzione generare paura di fronte a questa nuova presenza, ma è fermo proposito dei proponenti del disegno di legge normare procedure e protocolli affinché, come hanno già fatto altre regioni dell’arco alpino, vi sia maggiore consapevolezza e vi siano gli strumenti adeguati per garantire la tutela della specie e al tempo stesso proteggere la popolazione e le attività che vivono la montagna».
«La nostra proposta di legge – commenta il consigliere leghista Dino Planaz – si pone l’ambizioso obiettivo di tutelare il territorio valdostano e le sue secolari attività agro-pastorali, turistiche e sociali, dalla presenza, sempre più importante, dei grandi predatori. La nostra non è una crociata contro la specie canis lupus ma un intervento che si rende necessario al fine di far coesistere uomo e animale nell’arco alpino».
(re.aostanews.it)