Nuova ordinanza del ministero della Salute: Valle d’Aosta in zona gialla
Resta valida l'ordinanza per la zona gialla del 5 gennaio del presidente Lavevaz che ricorda di non abbassare la guardia «la situazione è ancora delicata»
La nuova ordinanza del ministero della Salute inserisce la Valle d’Aosta in zona gialla.
È ancora in corso la riunione del Cts, ma i dati che emergono dal Monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità hanno portato alla decisione del governo, ufficializzata da un’ordinanza del ministero della Salute di Roberto Speranza.
Dopo il fine settimana in zona arancione per tutta Italia, la Valle d’Aosta da lunedì 11 e almeno fino a venerdì 15, data in cui il premier Giuseppe Conte ha annunciato il nuovo Dpcm, sarà in zona gialla.
Resterà dunque in vigore l’ordinanza che il presidente della Regione Valle d’Aosta, Erik Lavevaz, ha firmato martedì 5 gennaio.
In sintesi spostamenti consentiti all’interno della stessa Regione dalle 5 alle 22, bar e ristoranti aperti fino alle 18, palestre e piscine, teatri e musei ancora chiusi. Sì all’attività motoria all’aria aperta, sempre evitando gli assembramenti.
«La nuova classificazione – commenta il presidente Lavevaz – testimonia che il lavoro fatto dall’Amministrazione ha portato i suoi frutti e premia gli sforzi della popolazione, che ha rispettato le indicazioni comportandosi in maniera responsabile. Essere in zona gialla non significa però poter abbassare la guardia: la situazione è ancora delicata e occorre che tutti agiscano con attenzione. Ora siamo al lavoro sulla campagna vaccinale appena partita che in questi giorni verrà intensificata: ci sarà bisogno della collaborazione di tutti affinché possa essere efficace».
La situazione generale
Nella sintesi del monitoraggio (periodo di riferimento: 28/12/2020-3/1/2021) si evidenza «un peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese. L’incidenza a 14 giorni torna a crescere dopo alcune settimane di decrescita, aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali e questo si traduce in un aumento generale del rischio. L’indice di trasmissione nazionale è in aumento per la quarta settimana consecutiva e, per la prima volta dopo sei settimane, sopra uno. Tre regioni hanno un Rt puntuale significativamente maggiore di 1 (Calabria, Emilia Romagna e Lombardia), altre 6 lo superano nel valore medio (Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta), altre 4 hanno un valore uguale (Puglia) o che lo sfiora (Lazio, Piemonte,Veneto). Una regione (Veneto) mostra un tasso di incidenza particolarmente elevato, rispetto al contesto nazionale. L’epidemia si trova, in una fase delicata che sembra preludere ad un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite ed implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti. Questo avverrebbe in un contesto di elevata incidenza con una pressione assistenziale ancora elevata ed in crescita in molte Regioni/PA».
L’indice Rt
Sono cinque le regioni che da lunedì 11 saranno in zona arancione, Lombardia,Veneto, Emilia-Romagna, Calabria e Sicilia, nessuna in zona rossa.
L’indice Rt della Valle d’Aosta, uno dei parametri per determinare i colori delle regioni, è di 1.07 (intervallo: 0.87- 1.27).
A consentire alla Valle d’Aosta l’inserimento in zona gialla è la diminuzione della pressione sulle strutture sanitarie e in particolar modo sulla terapia intensiva che vede, a oggi, una sola persona ricoverata.
(e.d.)