Egidio Marchese, neo Ufficiale della Repubblica: «non ho mai pensato di mollare»
Intervista al neo Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana: dall'arrivo in Valle, all'incidente, 24 anni fa; dalla famiglia, allo sport, fino alla seconda grande famiglia, l'associazione valdostana paraplegici prima e la Disval poi.
Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Un esempio civile da seguire.
Esempio di impegno e dedizione. Premiato «per il suo impegno nello sport paralimpico e per la sua dedizione alla pratica sportiva, come occasione di inclusione sociale».
Egidio Marchese, nato ad Acri (Cosenza) il 28 novembre 1968, alla telefonata della Presidenza della Repubblica che gli comunicava l’onorificenza, è rimasto stupefatto.
«Stupefatto, sorpreso, emozionato. E infine, quando ho realizzato davvero, felice».
In quattro parole Egidio Marchese racconta così le sensazioni che ha provato alla notizia di essere uno dei 36 italiani – Ufficiali, Cavalieri e Commendatori – ai quali il capo dello Stato Sergio Mattarella ha riconosciuto «l’impegno nella solidarietà, nel volontariato, nell’attività a favore dell’inclusione sociale, della cooperazione internazionale, la promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute».
Egidio Marchese è arrivato nella Valle delle montagna più alte d’Europa per lavorare. Con tante speranze per un futuro tutto da costruire.
Era il novembre del 1991.
Oggi è impiegato come centralista al Centro Unico di Prenotazioni, è dipendente di In.Va.
In terra valdostana Marchese ha trovato l’amore di Doriana e con lei ha costruito il suo foyer, una famiglia allietata dalla nascita di Samuele, oggi 21 anni e Luca di 19.
L’incidente, 24 anni fa
Il 10 gennaio del 1997 quel sogno ha rischiato di infrangersi per sempre sotto le ruote di un camion che ha travolto la sua auto nel rettilineo di La Salle.
Per Marchese è cominciato un calvario.
Prima un anno di ospedale ad Aosta, interrotto una operazione a Torino, sotto i ferri del cardiochirurgo Michele Di Summa, «che mi ha letteralmente salvato la vita».
Poi un altro anno di terapia riabilitativa al CRS, distaccamento del CTO di Torino.
«Anni difficili – ammette il neo Ufficiale della Repubblica – nei quali, anche nei momenti di scoramento che prima o poi arrivano e che ho superato grazie a una famiglia meravigliosa – non mi è mai nemmeno venuto in mente di potere mollare. Volevo riprendere in mano la mia vita e la mia famiglia».
L’Associazione Paraplegici
In questo suo percorso, Egidio Marchese ha avuto un aiuto decisivo dall’ Associazione Valdostana Paraplegici. «L’associazione è stata per me una seconda famiglia».
Ma Egidio Marchese vuole qualcosa di più.
«Ero paraplegico ma vivo, con i miei sogni e le mie aspirazioni – commenta – e non mi bastava, per quanto fosse importante, uscire nel mondo quotidiano. Amavo prima lo sport e volevo continuare a farlo anche dopo l’incidente».
La Disval
E in questa parte del nuovo percorso entra in ballo, tra gli altri, Andrea Tabanelli, commercialista a Courmayeur, paraplegico, anch’egli innamorato dello sport, scomparso prematuramente a fine ottobre.
Dalla loro amicizia e «con l’aiuto di altri amici in carrozzella», nasce la Disval, creatura che oltre a fare uscire dal guscio i paraplegici, vuole portarli o riportarli allo sport praticato.
Il progetto decolla e ha successo.
Con la Disval lo sport per i paraplegici in Valle è diventato possibile.
Le punte di diamante di questa nuova avventura sono due: il curling in carrozzina e la palestra inclusiva di regione Tzambarlet, ad Aosta.
Con il curling, Marchese, Tabanelli, Spelorzi e altri paraplegici valdostani hanno riassaporato e assaporato l’agonismo sportivo.
Marchese e Tabanelli hanno gareggiato alle Paralimpiadi di Torino 2006 e di Vancouver 2010 facendo scoprire a molti il curling in carrozzina.
La squadra valdostana della Disval, mista donne e uomini, ha vinto il titolo tricolore ed è protagonista nel campionato di serie A.
La palestra Disval è diventata l’unica in Italia a permettere di fare attività ai disabili insieme ai normodotati.
Niente male come risultato.
Ma non è tutto.
Egidio Marchese non si ferma. «Ora l’obiettivo è ridare nuova vita alla storica salle de gymnastique di piazza della Repubblica – ci vogliono tanti soldi – conclude Marchese – ma crediamo nell’aiuto di tutti e nella solidarietà dei valdostani».
(alessandro camera)