Coronavirus: il video della prima vaccinazione in Valle d’Aosta
L'iniezione alla dottoressa Monica Meucci. L'assessore Barmasse e il presidente Lavevaz: vaccino unica soluzione durevole
È avvenuta poco dopo le 14 di oggi, domenica 27 dicembre, la prima vaccinazione contro il Covid-19 in Valle d’Aosta. A ricevere l’iniezione la dottoressa Monica Meucci, medico rianimatore dell’ospedale Parini di Aosta. Oggi, domenica 27 dicembre, nel corso del Vaccine Day, saranno somministrate 20 dosi nella nostra regione.
«Credo nel vaccino e mi fido della scienza»
La dottoressa Meucci è stata la prima a ricevere il vaccino in Valle d’Aosta. «Credo nel vaccino e mi fido nella scienza. Mi vaccino per me stessa, ma anche per gli altri, per i miei familiari e non solo», aveva detto la dottoressa.
Il secondo a essere vaccinato è stato il medico di famiglia Corrado Allegri. Tra gli altri, anche il dottor Pierluigi Berti e il presidente dell’ordine dei medici valdostano Roberto Rosset.
Dopo la prima giornata simbolica, a gennaio partirà ufficialmente la campagna di vaccinazione.
Barmasse e Lavevaz: vaccino unica soluzione durevole
“Di fronte ad un’emergenza sanitaria come quella creata dal virus del COVID19, l’unica risposta possibile è la vaccinazione, perché è l’unica soluzione durevole che permette in maniera rapida la riduzione del contagio e una reale ripresa della quotidianità, a tutti i livelli – dichiara l’assessore alla Sanità, Roberto Barmasse – . E’ quindi importante il gesto, dalla forte valenza simbolica, dei sanitari che si sono sottoposti oggi alla prima dose del vaccino. Un gesto che speriamo molti capiscano perché l’immunità di gregge passa soltanto attraverso la consapevolezza che il vaccino è l’unico strumento oggi a nostra disposizione, per proteggerci, per proteggere i nostri cari e, soprattutto, per proteggere chi è più fragile di fronte al virus”.
“Oggi, l’inizio del Piano di vaccinazione in tutta Italia è un primo passo verso il ritorno alla normalità – commenta il presidente della Regione, Erik Lavevaz -. Un ringraziamento doveroso lo rivolgo ai sanitari che hanno dato l’esempio, sottoponendosi per primi al vaccino. Dopo i sanitari, il piano prevede il coinvolgimento degli operatori e degli anziani che si trovano nelle microcomunità e nelle Rsa, perché per loro un ulteriore diffondersi del contagio potrebbe essere pesante.Il gesto dei nostri sanitari, così come di tutti quelli che in tutta Italia si sono sottoposti al vaccino, è un gesto sociale, che darà a tutta la comunità la possibilità di guardare con più fiducia al futuro”.
(t.p.)