Covid, Valle d’Aosta: casi raddoppiati di violenza sulle donne durante chiusura
Audizioni in Commissione Covid del Comune di Aosta: sono 59 gli accessi al Centro Donne contro la violenza; per la crisi e il futuro Chambre preoccupata
Sono 59 i nuovi accessi al Centro Donne contro la violenza che hanno portato al raddoppio dei casi rispetto al 2019 in Valle d’Aosta.
Sono questi i dati preoccupanti emersi durante l’audizione, nell’ambito della Commissione speciale Covid di questo pomeriggio, 21 dicembre, per voce della sua presidente Anna Ventriglia.
“Purtroppo – ha spiegato Ventriglia – i due lockdown forzati non hanno causato solamente problemi di tipo economico ma anche sociale. Abbiamo registrato un forte aumento, quasi triplicato durante il periodo di massima restrizione, di richieste e accessi al nostro servizio”.
Le violenze sono state registrate trasversalmente, dall’alta alla basse Valle con la maggior concentrazione della zona di Aosta. Si tratta principalmente donne italiane.
Più alloggi per l’accoglienza delle vittime
“Quello che che più ci allarma – ha aggiunto Ventriglia – è la gravità degli episodi che abbiamo dovuto trattare in questi mesi e con le limitazioni delle imposte dai DPCM abbiamo avuto delle complicazioni per riuscire a dividere le vittime delle violenze dal suo carnefice. Per tale motivo chiediamo alla Commissione un aiuto concreto per riuscire a reperire altri alloggi da adibire ad un’accoglienza di secondo livello oltre all’utilizzo della nostra “Casa Rifugio”.
Aziende valdostane a rischio
Una forte preoccupazione per il futuro prossimo delle aziende valdostane è stata, invece, espressa dal presidente della Chambre Valdôtaine, Nicola Rosset durante la sua audizione.
“L’incapacità di chiarezza dimostrata dal governo centrale – ha dichiarato Rosset – accompagnata alla totale mancanza di attenzione nei confronti delle zone di montagna e soprattutto della Valle d’Aosta ha creato e sta ancora creando una forte incertezza in tutte le imprese. Ad oggi, infatti, non sappiamo ancora se il 31 dicembre sarà rinnovato il fondo di garanzia MCC e neppure se proseguirà la moratoria sui mutui oltre al 31 gennaio 2021. In questo modo è assai difficile avere una visione prospettica del prossimo futuro per tutti gli associati della Valle, anche perché chi è riuscito a passare indenne la prima ondata adesso inizia ad essere in seria difficoltà”.
Per Rosset “non si vive di soli ristori. Dobbiamo iniziare a pensare a costruire una forte connessione tra tutti gli esercenti e a costruire un progetto, partendo da una digitalizzazione e connessioni veloci funzionanti in tutta la regione, per ridare un appeal a tutto il nostro territorio per riuscire ad avere una ripresa. Anche perché nel mese di marzo ci sarà la spada di damocle con lo stop al blocco dei licenziamenti e quindi dobbiamo lavorare in sinergia tra Regione, Comune e Chambre per tutelare il futuro delle nostre aziende”.
(Sasha Paternolli)