Cime Bianche, il Consorzio Val d’Ayas si esprime: «Vogliamo il collegamento!»
Nel corso dell'ultima assemblea gli operatori turistici hanno deciso di prendere posizione sul collegamento intervallivo Cime Bianche
Cime Bianche, il Consorzio Val d’Ayas si esprime: «Vogliamo il collegamento!»
Nel corso dell’ultima assemblea gli operatori turistici della Val d’Ayas hanno deciso di prendere posizione sul collegamento intervallivo Cime Bianche dichiarando ancora una volta, e in maniera ufficiale, la loro posizione favorevole.
La volontà di esprimere la propria posizione nasce dal fatto che, come riportato in una nota, essendo il Consorzio un ente «che rappresenta il tessuto economico del settore turistico della Val d’Ayas, vuole esprimersi su un tema che riguarda lo sviluppo turistico del proprio territorio».
Secondo il Consorzio «il collegamento ha un peso fondamentale nelle prospettive di sviluppo turistico della vallata».
Diverse e articolate le posizioni emerse durante l’assemblea di inizio dicembre, con «interessanti prospettive che fanno ragionare sui vari aspetti di utilità e di beneficio che il collegamento potrebbe portare alla Val d’Ayas, all’intera comunità attorno al Monte Rosa e valdostana tutta».
Moderna via di comunicazione
Secondo gli operatori questo collegamento va visto come «una vera e propria via di comunicazione con la Svizzera e con la Valtournenche», sulla linea dell’antica Krämerthal, la via dei commerci che dalla valle di Gressoney, attraverso la Val d’Ayas e il vallone delle Cime Bianche arrivando al Colle del Teodulo.
«Non venga visto come un atto di deturpazione dell’ambiente» dice il Consorzio facendo riferimento alle emissioni di CO2 che le auto emettono «percorrendo i km che collega Saint Jacques in Val d’Ayas e Cervinia in Valtournenche», senza contare quelli sul versante di Zermatt e le emissioni degli elicotteri.
«Letto come via di comunicazione, nel contesto dei flussi turistici attuali, il collegamento assume tutta un’altra valenza, soprattutto nei confronti del turismo estivo-alpinistico».
Progetto innovativo con attenzione all’ambiente
«La maggior parte dei consorziati – prosegue la nota – vuole che il Consorzio prenda posizione e sia coinvolto nello sviluppo del progetto proprio per un ruolo attivo e propositivo al tavolo di lavoro: gli aspetti ambientali sono sicuramente tra quelli che stanno più a cuore dei consorziati».
Sempre secondo i consorziati deve esserci la panoramicità alla base di queste grandi opere. «Poter raggiungere le Cime Bianche non potrebbe che portare verso un concetto di panoramicità; “non ci sarebbe cosa migliore per la Val d’Ayas”».
Destagionalizzazione turistica
«La destagionalizzazione turistica è un tema trattato da molti anni senza mai trovare grandi risultati – prosegue la nota -. Un collegamento con Cervinia-Zermatt non potrebbe che stimolare la creazione di un bacino di servizi e disponibilità nei mesi extra estivi/invernali, aprendo le porte al turismo autunnale e forse anche primaverile».
La presa di posizione
30, su 32 presenti all’assemblea, hanno espresso parere favorevole allo sviluppo del progetto, 2 i contrari e 29, le persone favorevoli alla presa di posizione del Consorzio.
In conclusione, quindi «Il Consorzio prende dunque una posizione netta a favore del progetto di collegamento» e «vuole e chiede di essere un attore attivo nel processo di sviluppo, definizione, comunicazione e marketing del progetto di collegamento»
In ogni caso, ci tiene a ribadire l’ente degli operatori turistici, «Il Consorzio resta il tavolo di confronto democratico degli operatori della Val d’Ayas, ed è importante che tutte le voci vengano ascoltate in un’ottica costruttiva».
Il ruolo del Consorzio sarà anche di coordinamento dello sviluppo della rete di servizi che la vallata dovrà mettere a disposizione dello sviluppo turistico per accompagnare la creazione del collegamento.
La replica del Comitato Ripartire dalle Cime Bianche
«Miopia condita con capre e cavoli» è la replica secca di Marcello Dondeynaz, referente del Comitato Ripartire dalle Cime Bianche, commentando la presa d posizione del Consorzio con un post su Facebook.
«Nel 2015 era la moltitudine di sciatori che si disperdeva nel Vallone da meglio regimentare in una pista da sci larga “appena” 30 metri. Ora è la moltitudine di persone e di merci che da Saint-Jacques va al Breuil oppure a Zermatt in auto o in elicottero, da far viaggiare in telecabina – scrive Dondeynaz -. Siamo al ridicolo. La via dei commerci (Krämerthal) – che percorre il Vallone delle Cime Bianche – sarebbe effettivamente da restaurare, segnalare, per favorirne la scoperta e la percorrenza come allora a piedi, in tutte le stagioni. Sarebbe meglio per il loro futuro, per la Val d’Ayas, se alcuni operatori si affrancassero dalle boutade dei vertici della società Monterosa. Si inizi a ragionare seriamente su come fare turismo tutto l’anno, con lo sci che contribuirà man mano di meno, con la richiesta crescente di natura, autenticità, tipicità. Tutti sono capaci a fare impianti, perfino a Dubai. Il Vallone delle Cime Bianche è unico».
La diffida del Comitato
Il Comitato, sostenuto da varie associazioni ambientaliste, ha inviato, ai soggetti promotori, alla Corte dei Conti e all’Anac, una formale diffida a dare corso a qualsiasi attività di progettazione che riguardi la realizzazione di impianti di risalita nel Vallone delle Cime Bianche.
Le associazioni, si legge in una nota, segnalano l’ipotesi di danno erariale, connesso al finanziamento di un progetto che prevede la realizzazione di impianti su un’area in cui questi sono vietati, oltretutto proprio mentre le regioni alpine rivolgono appello al governo nazionale affinché la montagna non sia considerata unicamente per gli impianti di risalita e quale parco giochi per la città – ma anche e soprattutto per il patrimonio di biodiversità che rappresenta, e per un’offerta turistica molto più ampia dello sci da discesa. «Peraltro – prosegue la nota -, va rilevato che il prefigurato carosello impiantistico non avrebbe alcuna valenza sciistica giacché – per intrinseche caratteristiche geomorfologiche – il Vallone delle Cime Bianche non si presta alla pratica dello sci da discesa e rivestirebbe unicamente un carattere pubblicitario legato alla vastità del comprensorio, a evidenziare ancor più lo sconcerto per il disinteresse dei soggetti promotori nei confronti della bellezza e delle ricchezze durature del proprio territorio».
Bando sugli studi preliminari
Sono quattro le offerte presentate per l’affidamento di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria concernenti la redazione di studi propedeutici e preliminari alla valutazione di fattibilità del collegamento intervallivo Cime Bianche e ora al vaglio della Commissione.
(er.da.)