Giochi: Mauro Chiabotto, l’ingegnere meccatronico che crea avventure in scatola
Classe 1990 Chiabotto, software engineer di Montjovet sviluppa giochi in scatola pubblicati in 8 lingue, gli ultimi due pronti per Natale
Giochi: Mauro Chiabotto, l’ingegnere meccatronico che crea avventure in scatola.
Classe 1990 Chiabotto, software engineer di Montjovet sviluppa giochi in scatola pubblicati in 8 lingue, gli ultimi due pronti per Natale.
La storia di Mauro
«Tutti sanno creare dei giochi quando sono bambini, ma poi si dimenticano».
Mauro Chiabotto invece non si è dimenticato.
Classe ‘90, una laurea in ingegneria meccatronica, un impiego da software engineer e un hobby davvero particolare.
«Tutto è iniziato nel 2012 quando io e mio fratello Alessandro abbiamo partecipato per la prima volta a GiocAosta. Ci si è aperto un nuovo mondo. Così abbiamo deciso di produrre un gioco tutto nostro».
L’inizio di tutto con King of con
Da lì è nato King of con, un gioco di aste segrete che ha avuto un’ottima accoglienza nel mondo del gaming.
Poi è stata la volta di Samhain, un gioco che si basa sulle origini di Halloween e ora Mauro si appresta a lanciare due nuovi giochi con la sua firma.
Due nuovi giochi
«Si tratta di Last Aurora che è acquistabile nei negozi specializzati da venerdì 27 novembre e di Polywords che uscirà nel periodo di Natale. Per me creare giochi è un hobby, ma di certo è un mercato in espansione. Per assurdo, è uno dei pochi mercati a cui il lockdown ha portato una crescita: stando chiusi in casa, la gente ha riscoperto le attività in famiglia. E poi i giochi sono davvero un bel veicolo per conoscersi meglio, si creano legami con le persone e tante volte si scopre il vero carattere di chi ci sta attorno. C’è chi si arrabbia quando perde, chi lo accetta più facilmente, insomma giocando ci si conosce meglio».
I giochi in scatola, però, non sono da confinare all’ambiente casalingo. In realtà si prestano bene anche all’aria aperta, magari dopo un pic nic in compagnia. «È un’attività che crea aggregazione tra le persone, quindi si può giocare ovunque. Certo, appena sarà di nuovo possibile incontrarsi con gli amici!».
Last Aurora, uscito da pochissimi giorni, è un gioco competitivo per giocatori esperti. Ambientato in un futuro post apocalittico in cui tutta la Terra è ghiacciata, mette tutti contro tutti. L’unica speranza di salvarsi è raggiungere l’ultima nave rompighiaccio chiamata appunto l’ultima aurora per sfuggire da questo scenario inquietante. Il gioco è uscito su scala internazionale e addirittura già tradotto in 8 lingue diverse, tra cui russo e polacco.
«L’idea mi è venuta qualche anno fa quando mi sono imbattuto in un concorso per la realizzazione di un gioco a tema sopravvivenza. Una volta sviluppato il gioco il problema era riuscire a finanziarlo. Bene, grazie a un crowfunding sulla piattaforma Kickstarter sono riuscito a raccogliere 70 mila euro e così a produrre il gioco con la casa editrice Pendragon Game Studio».
Polywords, invece, è un gioco pensato per le famiglie. Pubblicato dalla Red Glove e sviluppato insieme ad Alessandro Cuneo, ammette da uno a sei giocatori e parte dallo stesso concetto dello Scarabeo: caselle in cui mettere delle parole secondo regole ben precise. La sua peculiarità rispetto a tutti gli altri giochi di questo tipo è la modalità di vittoria. «Qui vince chi ha riempito meno caselle. Il principio del gioco, infatti, è quello di trovare parole più semplici e corte possibili. Le cose semplici sono sempre quelle che pagano. E poi è un gioco che mette al centro l’empatia al tavolo: il segreto è riuscire a capire cosa pensano i propri avversari».
Mauro, nel frattempo, è entrato nel direttivo allargato di GiocAosta, manifestazione che ha fatto nascere il suo sogno e punta già a nuovi obiettivi. «Sto già lavorando a altri due/tre progetti, in particolare un gioco di carte di cui spero di sfornare un prototipo a breve. Nel frattempo, continuo a giocare. A casa, di libri ne ho tanti, ma di giochi almeno il doppio!».
(deborah bionaz)