Roisan, la Regionale 17 per la Valpelline riaprirà nell’estate 2021
A più di un anno dalla frana sono state definite le tempistiche per i lavori; arrivato un finanziamento da Roma
Roisan, la Regionale 17 per la Valpelline riaprirà nell’estate 2021.
C’è anche l’intervento di mitigazione del rischio sulla Strada regionale 17 (che collega Roisan alla Valpelline) tra i lavori volti alla riduzione del rischio idraulico e idrogeologico sul territorio valdostano al centro dell’Accordo di programma siglato dall’Assessorato regionale alle Finanze, Opere pubbliche e territorio e il Ministero dell’Ambiente. Il finanziamento ammonta a 1 milione 310 mila euro. Qualche giorno fa, il progetto esecutivo delle opere da realizzare è stato presentato in conferenza di servizi.
«I lavori – spiega il sindaco di Roisan Gabriel Diemoz – consisteranno nella realizzazione di due barriere paramassi poste a circa 5 metri a monte rispetto al ciglio della strada. Saranno alte 7 metri e lunghe rispettivamente 70 metri (quella verso Valpelline) e 100 metri (quella verso Aosta)».
Nel frattempo, durante l’estate, la Regione – oltre a effettuare i rilievi – ha implementato i sensori di movimento della parete che costituiranno lo scheletro cui saranno progettate le procedure di allarme per la popolazione. Aggiunge il sindaco: «Dopo la realizzazione delle opere di contenimento metteremo in piedi dei sistemi di allertamento sulle strade che passano parallele alla regionale, perché ci sono percorsi di mountain bike e anche zone agricole».
Le tempistiche
E a un anno dalla frana che interessò la zona, causando la chiusura della strada, per la prima volta anche le tempistiche degli interventi sono scritte nero su bianco. «Secondo le stime – afferma il primo cittadino -, i lavori inizieranno a metà febbraio 2021 e, il tempo massimo stimato per l’esecuzione e la riapertura della strada sono 5 mesi. Noi ovviamente siamo contenti di questo sviluppo, perché è più di un anno ormai chela strada è chiusa». E il problema è che il traffico è deviato su una comunale con carreggiata ridotta e con un tratto in forte pendenza che rischia di diventare pericoloso in caso di forti nevicate.
Il Ru Pompillard
Resta però da definire il futuro del sentiero sul Ru Pompillard. Molto frequentato da escursionisti e biker, è chiuso dal 27 ottobre 2019 perché interessato dall’evento franoso. Il problema è che le “mura”saranno realizzate a valle della camminata.
Sul punto, Diemoz aggiunge: «Certo, rimarrà esposto. Però spero che a livello statale si possa mettere mano alla normativa. Si tratta di un rischio residuo, perché ci saranno anche dei sensori e dei sistemi di allarme. Non credo sia giusto che per ogni cosa serva trovare un responsabile,che se dovesse mai succedere qualcosa sarebbe il sindaco. In montagna non si può mettere reti su ogni parete. Spero che si possa lavorare a un protocollo di utilizzo per il Ru. La sicurezza viene prima di tutto, però penso che si possa immaginare una riapertura controllata del sentiero».
(f.d.)