L’appello di Confcommercio: fateci riaprire, altrimenti chi è allo stremo lo farà lo stesso
Sit-in di protesta lunedì 30 novembre in piazza arco di Augusto ad Aosta di commercianti e imprenditori
“E’ l’ora di dire basta a questo stillicidio, abbiamo bisogno di lavorare e di avere risposte immediate e concrete”. Così il presidente di Fipe-Confcommercio Valle d’Aosta, Graziano Dominidiato nel sit-in di protesta organizzato questa mattina, lunedì 30 novembre, all’arco di Augusto ad Aosta.
Presenti circa 200 tra commercianti, imprenditori e una rappresentanza dei maestri di sci, con il presidente Giuseppe Cuc in testa.
“Questa è la seconda volta che scendiamo in piazza, in modo pacifico e ordinato, ma siamo allo stremo – ha detto Domindiato -. Abbiamo sperato fino all’ultimo di uscire dalla zona rossa: questo ci avrebbe permesso di riaprire almeno le attività del commercio sperando di salvare qualcosa di una stagione disastrosa”.
Pronti a riaprire in sicurezza
“Le attività sono pronte a ripartire venerdì 4 dicembre, dateci gli strumenti per aprire in maniera legale, altrimenti molti imprenditori esasperati apriranno lo stesso”.
Per questo motivo, Confcommercio chiede al Governo regionale di “far valere con forza tutte le possibilità che l’Autonomia ci permette, intervenendo su talune limitazioni e permettendo alle imprese di di poter aprire in totale sicurezza per i dipendenti e per i clienti. Altrimenti chiediamo ristori concreti e immediati, garantendo misure urgenti di salvataggio delle imprese che che rappresentiamo, con ristori al 100%, ovvero basati sulla perdita effettiva di fatturato. Noi non chiediamo aiuti a pioggia, ma azioni mirate e importanti”.
La grana grande distribuzione
“A parte il fatto che in questi mesi abbiamo visto il proliferare di attività abusive a domicilio – ha sottolineato il Presidente -, oltre 14 giorni fa abbiamo chiesto chiarimenti sia a politici che istituzionali su cosa è consentito vendere alla grande distribuzione, ma a oggi nessuna risposta è arrivata. Per giunta, vediamo grandi magazzini di elettronica affollati all’inverosimile per il black friday. Vogliamo poi parlare dei controlli effettuati nei grandi magazzini? Pari a zero. Tutto questo non fa altro che esasperare gli animi di coloro che hanno nei piccoli negozi di vicinato l’unica fonte di sostentamento. E sono pure chiusi”.
(L.M.)