Stop sci, Coldiretti: «Saranno penalizzate anche le aziende agricole»
Per Nicoletta e Gasco «tutta la filiera del made in Vda, con il calo di consumi per l’assenza dei turisti, subirà effetti economici dirompenti
Stop sci, Coldiretti: «Saranno penalizzate anche le aziende agricole». E’ il grido di allarme di Alessio Nicoletta e Elio Gasco, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti. Spiegano: «Non saranno solo le società degli impianti di risalita, le scuole di sci, i ristoranti, i rifugi, gli alberghi, i bar, i negozi a rischiare il tracollo con lo stop dell’attività invernale. Anche le aziende agricole, che riforniscono con i loro prodotti gli hôtel, e tutta la filiera del made in Vda, con il calo di consumi per l’assenza dei turisti, subiranno effetti economici dirompenti».
Aggiungono: «L’assenza del turismo legato allo sci si traduce in uno stop significativo anche all’attività di promozione e di “vetrina” dei nostri prodotti e delle nostre eccellenze. Solo accogliendo le persone in Valle d’Aosta e facendo loro conoscere il nostro territorio siamo in grado di far comprendere la tipicità, il lavoro e l’autenticità delle nostre aziende agricole».
A rischio le realtà familiari
Coldiretti Valle d’Aosta esprime preoccupazione anche per la sopravvivenza degli agriturismi, piccole realtà spesso a conduzione familiare, già colpite fortemente dalle conseguenze della pandemia. «Chi, nonostante l’approvazione di protocolli per la riapertura in sicurezza, ipotizza di non far partire la stagione dello sci nel periodo natalizio dimostra di non conoscere a fondo l’economia della montagna e di quanto sia strategica anche per chi vive in pianura».
«Nel medio termine si rischia l’abbandono dei territori di montagna da parte delle realtà economiche e delle famiglie che non riescono più a sopravvivere in questi contesti difficili, già duramente provati dai cambiamenti climatici e dagli attacchi della fauna selvatica» concludono.
(re.aostanews.it)