Consiglio Aosta: la donazione da 150 mila euro rimane per l’arredo urbano
Polemica la minoranza, che chiedeva fossero destinati fondi all'emergenza sanitaria. Protasoni: «La questione fa parte di una precisa politica di contrasto dell'emergenza»
Rimangono destinati all’arredo urbano e non all’emergenza i 150 mila euro derivanti da una donazione ricevuta dal Comune di Aosta.
E ovviamente, anche se soft, le polemiche dopo la concordia di mercoledì non sono mancate, ricalcando quanto avvenuto la scorsa settimana in commissione.
Il fatto
La discussione è avvenuta in merito all’approvazione della variazione di bilancio, relazionata per la minoranza dal capogruppo di Fratelli d’Italia-Forza Italia, Paolo Laurencet.
«È evidente che il nostro voto contrario riguarda la decisione di destinare i 150 mila euro di una donazione per arredi urbani – sottolinea Laurencet -. Le previsioni negative di questo periodo sono destinate a peggiorare ulteriormente, per questo alla luce delle condizioni economiche inviterei a riflettere sull’utilità di utilizzare il lascito per raddoppiare i soldi per l’emergenza Covid».
Laurencet prova a dare una soluzione. «L’investimento per gli arredi potrebbe essere sempre rimandato a periodi più propizi – sottolinea -. Ora servono fondi per la crisi, a causa della quale si profila un disastro sociale. Voi dite che così lavorano gli artigiani, ma non è vero e sprecare denaro in questo momento non mi sembra accettabile».
Rintuzza il leghista Sergio Togni, che chiede piuttosto «un progetto complessivo per l’arredo urbano – dice -. Va migliorato, lo sappiamo tutti, ma gli interventi vanno definiti con linee guida adeguate».
Rincara la dose Giovanni Girardini (Rinascimento VdA), che sottolinea l’esigenza di «pensare a un piano più articolato per l’arredo urbano», visto che i 150 mila euro consentirebbero solamente «interventi spot».
Questi soldi, secondo Girardini «vanno uniti a tutte le somme reperibili per interventi eccezionali in una situazione straordinaria – esclama -. Giusto lasciare un segno per il lascito, ma basterebbe una targa; chiedo di riflettere sulla necessità di interventi pensati con progettualità. Anche perché mi pare che al bando, volendo, possa accedere anche un’azienda di Fiume».
La difesa della maggioranza
«Una donazione non può essere trasformata in un ristoro – ribatte il primo cittadino, Gianni Nuti -. Bisogna rispettare la volontà di chi vuole lasciare un segno».
Nuti, poi, spiega la scelta. «Innanzitutto faremo un bando per favorire consorzi tra realtà artigianali che si occupano di materiale d’uso del nostro territorio – dice -. Insomma, daremo lavoro alle aziende e lasceremo al contempo traccia nel tempo della donazione, dando anche risposte a una città che ha bisogno di maggior coerenza negli arredi».
Pietro Varisella (AV) sposa «quanto detto dal sindaco; mettiamo denaro al servizio della popolazione, dando lavoro».
Rinforza la posizione Fabio Protasoni (Progetto Civico Progressista). «Ricordo che la maggioranza si è costituita nel pieno dell’emergenza – dice -. Il nostro programma è costruito a partire dalla situazione, ma abbiamo una strategia e delle idee, non c’è una tabula rasa. La questione fa parte di una precisa politica di contrasto dell’emergenza. Rendere la città più attrattiva significa renderla più competitiva».
Chiude la vice sindaca, Josette Borre.
«Abbiamo cercato di ragionare interpretando la posizione dei donatori – conclude -. Ci è sembrato carino, delicato e opportuno dare una connotazione di un certo tipo a questo lascito».
I dati
Tornando alla variazione di bilancio per aggiornare il documento di previsione 2020-2022, esso registra una diminuzione totale delle entrate correnti di 245 mila 286 euro, compensati da risparmi in spesa corrente.
In particolare, le nuove entrate riguardano finanziamenti statali per 1 milione 80 mila euro, 150 mila euro come compensativo del minor gettito Imu per fabbricati turistici, 333 mila euro come fondo per i Comuni maggiormente colpiti, 109 mila euro per i centri estivi e 15 mila euro per l’acquisto di libri per le biblioteche. Dalla Regione arrivano 100 mila euro ulteriori per il finanziamento degli asili nidi.
Le minori entrate legate all’emergenza sono: 160 mila euro per il Marché Vert Noël, 160 mila euro di minori entrate dalla refezione scolastica, 400 mila euro per minori contravvenzioni del codice della strada, 1.3 milioni per lo slittamento della bollettazione del servizio idrico, riduzione di 1.3 milioni di euro.
Per quanto concerne gli investimenti, infine, arrivano maggiori risorse dal residuo di finanziamento per il cimitero di Sant’Orso (33.773 euro già destinati a lavori cimiteriali), 150 mila euro dal lascito di cui sopra e 120 mila 925 euro dalla vendita di alloggi Erp.
(alessandro bianchet)