Apre l’ospedale da campo, stop pazienti Covid al J.B. Festaz
La struttura, installata dall'Esercito nell'Area Espace Aosta, sarà pronta per lunedì
Apre l’ospedale da campo, stop pazienti Covid al J.B. Festaz.
Dopo aver ospitato alcuni pazienti Covid, il J.B. Festaz torna alla sua normale attività. In considerazione della tipologia di pazienti che saranno ricoverati nell’ospedale da campo di Aosta e nella clinica di Saint-Pierre, e vista l’evoluzione della pandemia, la RSA J.B. Festaz potrà procedere con la riconversione dei posti letto che, in precedenza, erano stati dedicati ai pazienti Covid +.
«Alla luce dell’atteso appiattimento della curva pandemica e della nuova disponibilità di posti letto a Saint-Pierre e alla Pepinière d’entreprises – spiega il commissario dell’Ausl VdA Angelo Pescarmona – abbiamo chiesto alla RSA Festaz di riconvertire l’offerta di assistenza sanitaria finalizzando i posti ai degenti negativi al virus, al fine di poter dare risposta ai bisogni ospedalieri e garantire le dimissioni dal “Parini” ai pazienti con altre patologie e differenti necessità sanitarie. Naturalmente, qualora ve ne fosse la necessità, sarà possibile ripristinare la configurazione iniziale, ovvero per i pazienti covid+. Colgo l’occasione per ringraziare la Direzione della RSA J.B. Festaz per la disponibilità e per la preziosa collaborazione».
L’ospedale da campo, realizzato e gestito dall’Esercito e sito nell’Area Espace Aosta (vicino alla Pépinière), entrerà in funzione lunedì prossimo. La struttura, a differenza della clinica Isav di Saint-Pierre, sarà destinata ai pazienti covid positivi in via di guarigione e ospiterà i soggetti dimissibili dall’ospedale regionale con un grado di necessità di assistenza sanitaria elevato.
«Oltre all’importanza di avere a disposizione questa struttura – afferma Pescarmona – è fondamentale, per noi, che il personale impiegato nell’ospedale da campo è fornito dalle Forze Armate. In questo modo il “Parini” può impiegare le proprie risorse in altre attività legate al ripristino dei reparti e alla riattivazione di quelle che si occupano di patologie non-covid, che hanno diminuito e rallentato pur non essendo mai state completamente chiuse».
Nelle tende saranno allestiti venti posti letto per le degenze e due per l’eventuale necessità di terapia intensiva in emergenza. È previsto l’impiego di un direttore sanitario, cinque medici, dieci infermieri, quattordici operatori sanitari, tutti appartenenti all’Esercito Italiano. «È chiaro a tutti che questa sistemazione rappresenta una situazione di emergenza – dice il Commissario – e per questo motivo, in maniera quanto più sincera e trasparente possibile, mi sento di chiedere ai pazienti che saranno ricoverati nell’ospedale da campo e ai loro familiari di accettare questa condizione, temporanea e quanto più breve possibile. Un sacrificio che ci permetterà di liberare posti letto ospedalieri per dare risposta e assistenza alle persone che hanno necessità legate alle patologie non-covid. Di questo, a nome di tutti, non posso che essere grato».
(f.d.)