Stop sci a Natale, Cisl: «Significherebbe un crollo dell’economia senza precedenti»
Per Henry Dondeynaz «difficile che i ristori possano essere sufficienti»
Stop sci a Natale, Cisl: «Significherebbe un crollo dell’economia senza precedenti». Per la Valle d’Aosta lo stop allo sci prospettato dal Governo sarebbe una catastrofe. Ad affermarlo Henry Dondeynaz, segretario regionale Fisascat Cisl Valle d’Aosta.
«Siamo spaventati – spiega Dondeynaz – dalla rigidità che traspare da parte di Roma, forse poco consapevole dell’impatto economico e sociale che l’intero ‘sistema Montagna’ produce sulle Regioni Alpine». «Oltre alla perdita del fatturato del settore degli impianti a fune bisognerebbe fare i conti con la caduta del reddito dell’indotto generato dalla filiera dell’industria della neve».
Difficili i ristori
Secondo Fisascat Cisl «difficile sostenere anche che un ipotetico intervento economico da parte del Governo nazionale, possa essere sufficiente a coprire il volume dell’imponente ricchezza che andrebbe persa».
«Siamo consapevoli che l’attuale momento di emergenza sanitaria resta su parametri ancora delicati. I territori alpini si sono incontrati nella Conferenza delle Regioni definendo un “protocollo sci” per permettere l’apertura in sicurezza della stagione turistica invernale.Per la Valle d’Aosta, regione a vocazione turistica che sulla proposta neve, in virtù del proprio territorio, investe in maniera importante per posizionarsi tra le migliori realtà dell’offerta internazionale, l’intenzione prospettata dal Governo significherebbe un crollo senza precedenti per l’intera economia della nostra Regione».