Coronavirus, screening docenti: 624 tamponi, solo 6 positivi
Buona affluenza nel fine settimana all'Espace Aosta; la campagna prosegue per tutta la settimana
Su 624 test rapidi, solo 6 sono risultati positivi. E’ l’esito dei primi due giorni – sabato 21 e domenica 22 novembre – dello screening volontario per il personale docente che opera in presenza. Lo riporta Gazzetta Matin in edicola oggi, lunedì 23.
Il weekend è stato riservato ai docenti di alta e bassa Valle, mentre da questo pomeriggio, lunedì 23, toccherà a quelli di Aosta e circondario. Lo screening – tamponi rapidi – viene effettuato con il sistema “drive-in” all’Espace Aosta. Hanno diritto a effettuarlo oltre 2400 docenti.
Il bilancio
Sono stati complessivamente effettuati 1.068 tamponi: 444 molecolari e 624 test rapidi riservati agli insegnanti.
Nella sola giornata di sabato ne sono stati effettuati 524: 200 molecolari e 324 rapidi che hanno restituito 5 esiti positivi.
Ieri, domenica, 200 test molecolari e 324 test rapidi che hanno evidenziato un solo insegnante positivo.
Gli insegnanti in paziente attesa nel lungo serpentone di auto hanno tutte accolto «come un’opportunità in più» l’effettuazione del tampone e «un bel sollievo l’esito negativo, perché per quanto scrupolo si abbia nel seguire le regole, questo virus è infido» – come spiega una giovane insegnante nell’area parcheggio dove si attende l’esito.
Il caso San Francesco
Il ‘caso San Francesco’ scoppiato venerdì 20 è sulla bocca di tanti colleghi. «Non conosco la situazione e non voglio lanciarmi in un giudizio affrettato, ma davvero, da insegnante non capisco perché non sottoporsi a un tampone sicuro e gratuito che avrebbe accelerato il rientro in classe», commenta Alessandra.
Una insegnante della bassa Valle invece non perdona: «non comprendo e forse giudico male i 21 colleghi che hanno rifiutato il tampone. Lo ritengo una scorrettezza, prima di tutto per la categoria, già sufficientemente nell’occhio del ciclone, poi per i bambini e le famiglie. Scaricare la colpa sulla dirigente scolastica poi, mi pare una toppa peggiore del buco».
L’esposto del Governo
Nel frattempo, dopo l’esposto dell’amministrazione regionale, la procura di Aosta ha aperto un fascicolo 45, affidato al pm Luca Ceccanti: atti non costituenti notizia di reato per la mancata attività didattica in presenza, venerdì scorso, per alcune classi della primaria, considerata l’assenza di 21 su 27 insegnanti che non si sono sottoposti al tampone, dopo i dieci giorni di isolamento preventivo.
Screening a tappeto: il caso Alto Adige
Chi non si sottopone al tampone e chi invece accorre in massa. E’ il caso dell’Alto Adige; in tre giorni si sono sottoposti al test oltre 340 mila persone; i positivi sono risultati essere 3 mila, lo 0.9%. Sono stati allestiti drive in e postazioni tamponi in 116 comuni, con 600 linee di test che proseguiranno fino al 25 novembre anche nelle farmacie e dai medici di base.
Screenig a tutta la popolazione: lo propone Alliance Valdotaine
Chez nous, Alliance Valdôtaine ha già proposto, nei prossimi mesi, di effettuare uno screening su tutta la popolazione, avvalendosi anche delle associazioni di volontariato, che potrebbero prestare aiuto agli operatori sanitari. Secondo il movimento, «in funzione dei piccoli numeri della nostra regione si potrebbe effettuare un elevato numero di tamponi giornalieri, investendo nelle strutture tipo drive in, attrezzature e dispositivi di protezione necessari».
Sopralluogo Governo regionale
Sopralluogo nella tarda mattina di oggi, lunedì 23 novembre, all’ospedale da campo e al Drive in per l’Assessore alla Sanità Roberto Alessandro Barmasse e l’Assessore all’Istruzione Luciano Caveri.
“Sono confortanti i dati che emergono dall’attività di screening cui si stanno sottoponendo gli insegnanti valdostani – dichiara l’assessore Caveri -. A conclusione del monitoraggio potremo analizzare nella complessità i dati, che al momento fanno emergere una bassa percentuale di rilevazione del virus tra il personale docente. Ovviamente l’invito agli insegnanti è quello di aderire all’iniziativa e di sottoporsi al tampone. In primis per senso di responsabilità, nei confronti di loro stessi e, più in generale, in relazione agli studenti con cui si rapportano ogni giorno, ma anche come adesione e come supporto alle iniziative che il sistema emergenziale della Valle d’Aosta sta mettendo in campo per monitorare e per tutelare l’intera comunità valdostana”.
(giulia calisti)