Coronavirus: al drive-in è iniziato lo screening per gli insegnanti
Dalle 13.30, una lunga fila di automobili, in coda per l'effettuazione del tampone rapido. La procura di Aosta ha aperto un fascicolo per la mancata attività didattica in presenza di ieri alla scuola San Francesco, dovuta all'assenza di 21 insegnanti su 27 che non si sono sottoposti al tampone.
Coronavirus: al drive-in è iniziato lo screening per gli insegnanti.
E’ iniziato oggi pomeriggio, sabato 21 novembre, nella zona allestita a drive-in alla Pépinière, la campagna di screening che su base volontaria coinvolge quasi 2500 insegnanti.
Oggi, sabato e domani, i tamponi saranno riservati a docenti e operatori di sostegno che lavorano in bassa e alta Valle mentre a partire da lunedì, saranno coinvolti gli insegnanti di Aosta, dei comuni della Plaine e della media Valle fino a sabato 28 novembre.
Domenica 29 novembre sarà la giornata dedicata ai tamponi ‘da recuperare’ per chi non ha potuto presentarsi nei giorni precedenti.
La decisione di promuovere una campagna di screening era stata comunicata martedì 17 novembre dall’assessore all’Istruzione Luciano Caveri, dopo che in un primo tempo si era pensato di effettuare lo screening a scuole chiuse, sia sugli studenti che sugli insegnanti.
A settembre, alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno scolastico, aveva risposto allo screening il 65% degli insegnanti.
«contiamo che questa volta la percentuale possa crescere» – era stato l’auspicio dell’assessore Caveri -.
La procura indaga sul ‘caso San Francesco’
Intanto, la procura di Aosta ha aperto un fascicolo modello 45 (atti non costituenti notizia di reato) per la mancata attività didattica in presenza ieri, venerdì 20 novembre, per alcune classi della primaria dell’istituzione scolastica San Francesco di Aosta, considerata l’assenza di 21 su 27 insegnanti che non si sono sottoposti al tampone gratuito, al decimo giorno di isolamento preventivo.
Lo riporta l’agenzia Ansa; il fascicolo è stato affidato al pm Luca Ceccanti, dopo l’esposto presentato dalla Regione, «per accertare eventuali responsabilità per quanto avvenuto» – aveva dichiarato l’assessore Caveri in una nota -.
Ieri mattina, una trentina di alunni ha dovuto rientrare a casa per l’assenza degli insegnanti e per l’impossibilità dell’istituzione scolastica di garantire la sorveglianza dei bambini, anche per le nuove norme anti-Covid che non permettono di accorpare le classi.
A tampone avvenuto, le lezioni avrebbero dovuto riprendere ieri (dopo 10 giorni di isolamento) mentre la quarantena (14 giorni) si concluderà lunedì 23 novembre e le lezioni potranno riprendere in presenza martedì 24 novembre.
Il ‘caso San Francesco’ ha causato un’orda di polemiche, per il mancato avviso alle famiglie; sono intervenuti anche i sindacati, in difesa degli insegnanti, sottolineando il «comportamento lecito degli insegnanti e la mancanza di protocolli chiari».
Nella foto in alto, la lunga coda di auto oggi pomeriggio al drive-in per i tamponi rapidi.
Lunedì 23 novembre, su Gazzetta Matin, un ampio servizio con foto e interviste.
(cinzia timpano)