Scuola San Francesco, i sindacati: comportamento lecito degli insegnanti
Caso Scuola San Francesco, i sindacati provano a far chiarezza, sottolineano che gli insegnanti hanno tenuto un comportamento lecito e che già da tempo avevano sollevato problematiche di questo tipo.
I sindacati
Insomma, Flc Cgil, Cisl Scuola, Savt École e Snals Valle d’Aosta non prendono di buon grado la “criminalizzazione” della scelta degli insegnanti della San Francesco, che hanno costretto a far tornare a casa una trentina di alunni per essersi rifiutati di effettuare il tampone di controllo.
«Ricordiamo che la normativa prevede che gli insegnanti possono scegliere tra sottoporsi al tampone o attendere il compimento della quarantena senza sottoporsi al test, prima di riprendere il servizio in presenza – esclamano le sigle sindacali -. Pertanto, l’assenza degli insegnanti in presenza, questa mattina, rispondeva a una fattispecie prevista dalla legge e gli stessi hanno espletato il proprio servizio tramite didattica a distanza, garantendo il pubblico servizio».
Impossibile avvisare le famiglie
Polemiche sono scaturite sul mancato avviso alle famiglie.
«Purtroppo la comunicazione della scelta di non sottoporsi è giunta alla Segreteria dell’Istituzione solo nel tardo pomeriggio di ieri – sottolineano i sindacati -. Per questo non è stato possibile avvisare le famiglie in tempo utile».
Le organizzazioni sindacali, però, non si dicono «stupite, in quanto da tempo denunciamo che sin dal principio sono mancati protocolli chiari da parte dell’Amministrazione – dicono -. Questi atti avrebbero tutelato dirigenti, insegnanti, alunni e studenti».
Secondo i sindacati, poi, la situazione della San Francesco «nasce dalla difficoltà a mantenere gruppi stabili di docenti e alunni, a causa della mancata sostituzione degli insegnanti con la nomina di supplenti fin dal primo giorno».
L’accusa
E questo, secondo Flc Cgil, Cisl Scuola, Savt École e Snals Valle d’Aosta sarebbe dovuto al fatto che «molti dirigenti scelgono di impiegare nelle diverse classi i docenti a disposizione, aumentando le occasioni di contagio, nonostante i protocolli di sicurezza forniscano altre indicazioni – attaccano -. Inoltre, a causa della mancanza di aspiranti a supplenze risulta alquanto difficile sostituire anche un solo insegnante. Da qui la quarantena fino ad arrivare alla situazione attuale».
L’avevamo detto
I sindacati, poi, sottolineano un ulteriore aspetto.
«Queste criticità erano già state evidenziate sin dall’estate, ma siamo rimasti inascoltati – concludono -. A più riprese abbiamo chiesto la possibilità della sostituzione a partire dal primo giorno di assenza dei docenti, di aumentare l’organico, perché quello previsto sarebbe stato insufficiente a gestire situazioni di quarantena. Inoltre, abbiamo sempre chiesto di riaprire le ex graduatorie di istituto, perché sapevamo che avremmo avuto difficoltà nel reperire personale».
(re.aostanews.it)