Cinema, debutta al Torino Film Festival il cortometraggio sul lockdown in Valle d’Aosta
(R)esisti del regista Davide Bongiovanni, sarà disponibile per il pubblico sabato 21 novembre, per 48 ore, sulla piattaforma MyMovies nell'ambito del festival del cinema torinese, quest'anno interamente online
Cinema, debutta al Torino Film Festival il cortometraggio sul lockdown in Valle d’Aosta.
(R)esisti del regista Davide Bongiovanni, sarà disponibile per il pubblico sabato 21 novembre, per 48 ore, sulla piattaforma MyMovies nell’ambito del festival del cinema torinese, quest’anno interamente online.
Il racconto di Bongiovanni
L’hangar dell’aeroporto con le bare in fila, il tempio crematorio per l’ultimo viaggio di chi non ce l’ha fatta «c’eravamo io, la cassa e l’addetto che portava la cassa», l’intimità delle case di amici o di amici di amici, i volti segnati degli operatori sanitari sono alcune delle immagini che emergono dal racconto di Davide Bongiovanni quando parla del suo (R)Esisti, il cortometraggio incentrato sulla pandemia che ci sta colpendo.
Il film del grafico, pubblicitario, fotografo e ora regista valdostano è stato selezionato per la nuova sezione Issues riservata ai cortometraggi fuori concorso dedicati a temi di rilevanza sociale, dell’edizione 2020 del Torino Film Festival in programma online dal 20 al 28 novembre.
Un viaggio infernale nel cuore della pandemia che il regista ha iniziato quasi immediatamente, quando il virus, giorno dopo giorno accorciava le distanze: dagli 8.797 km che ci separano da Wuhan, i 597 km dall’Istituto Spallanzani di Roma, i 197 km da Codogno, prima zona rossa d’Italia, ai primi due tamponi positivi ad Aosta, 5 marzo, 0 chilometri.
«Sono partito il 20 marzo – ricorda Bongiovanni – a una settimana dal lockdown. Con uno speciale lasciapassare che mi permetteva di muovermi ovunque, mi sono immerso in tutto quello che era il Covid».
«Ho piazzato GoPro sui caschi degli operatori sanitari e chiesto ad amici e amici di amici, dando loro delle indicazioni e facendo una regia in remoto, di filmare la vita nelle loro case. Io ero i loro occhi sull’esterno e loro i miei nelle loro vite. La parte più difficile è stata sbobinare tutto il girato, ho oltre 4 Tera di materiale e adesso sono di nuovo in pista perché non è finita e perchè, come dice Robert Capa “Non è sempre facile stare in disparte e non fare nulla, se non registrare le sofferenze che stanno intorno”».
Dopo il corto un lungo
Il cortometraggio (R)esisti è solo l’inizio di un percorso. Bongiovanni è già al lavoro per un lungometraggio, «l’idea è realizzare un vero e proprio documento storico che tra vent’anni guarderemo per ricordarci che siamo passati da qui».
Al centro delle riprese di questa seconda fase il disagio nascente per il drastico cambio di atteggiamento delle persone. «Nella prima fase c’era la paura, il rispetto, l’ammirazione e la solidarietà per gli operatori sanitari, le autorità, le forze dell’ordine. In ospedale arrivavano pizze, dolci e fiori, c’erano cartelloni».
«Oggi no, nessuno porta più niente, anzi c’è rabbia, fastidio. L’atteggiamento delle persone è cambiato, non quello degli operatori, la loro professionalità. Voglio scoprire inoltre dove sono i “malati normali” e raccontare le reazioni dei bambini, che sono molto diverse e a volte sorprendenti».
Il regista conclude con una dedica al fotoreporter Mauro Vallinotto «che mi ha sostenuto, rassicurato sul prodotto che avevo e che mi ha portato al Torino Film Festival e un ringraziamento a tutti i miei collaboratori: Valentina Favazza per la voce off, Raffaele D’Anello per la colonna sonora, Rossella Scalise per i testi, Marco Paba per il montaggio e Angelo Acerbi e Margherita Bordino per la consulenza».
(R)Esisti (20 minuti) si potrà vedere sulla piattaforma MyMovies abbinato al lungometraggio americano A shot Through the wall sabato 21 novembre a partire dalle 14 e per 48 ore.
Per accedere su www.mymovies.it/ occorre selezionare il 38° Torino Film Festival nell’area Festival Online e cercare (R)Esisti, oppure cliccare qui.
(erika david)