Coronavirus, Valle d’Aosta: in forte calo i tamponi in attesa
L'assessore alla Sanità Roberto Barmasse: «Da quasi 4 mila siamo scesi a circa 250»
Da poco meno di 4 mila a 252 nel giro di qualche settimana. E’ in forte calo in Valle d’Aosta il numero dei tamponi in attesa. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità Roberto Barmasse rispondendo a un’interrogazione della Lega VdA nel corso del Consiglio Valle.
Qualche settimana fa, ha detto l’assessore, «avevamo quasi 4 mila tamponi in attesa, ora ne abbiamo 252 totali, di cui 108 diagnostici, 40 di fine quarantena e 112 di guarigione. È un dato importante: abbiamo ridotto tantissimo le attese. Dall’11 novembre in avanti l’esecuzione dei tamponi è avvenuta in tempi brevi, entro 24 ore, con il risultato in 48 ore, in modo da non trascinare continuamente la risposta per i pazienti. Ora, nel giro di una settimana, contiamo di arrivare a regime, eliminando il pregresso».
«La causa del ritardo – ha specificato Barmasse – va individuata nell’improvviso incremento della curva pandemica su tutto il territorio regionale, con una media di ben 70 nuovi casi al giorno, con un picco a inizio novembre. Teniamo conto che la richiesta di tamponi riguarda quotidianamente tutti i casi sospetti, i positivi, i contatti stretti in isolamento, la revoca della quarantena, le attività di screening, la revoca della quarantena, il controllo per il ricovero ospedaliero e i soggetti ricoverati, il personale sanitario, socio sanitario e assistenziale. Il numero dei tamponi è anche aumentato a seguito della riduzione dei giorni per la guarigione. Per ovviare a questa situazione, è stato allestito il drive in ad Aosta, che ha eseguito circa 400 tamponi al giorno; inoltre, dal 4 novembre si è adottata la procedura dell’autodichiarazione per la revoca dell’ordinanza restrittiva. Abbiamo risolto anche altre criticità, aumentando il numero di personale operante nel contact tracing e il numero di tamponi effettuati al giorno: 500 dal nostro laboratorio e un centinaio dall’istituto zooprofilattico».
Nella replica, il consigliere del Carroccio Andrea Manfrin ha evidenziato: «Apprendo con favore la diminuzione dei ritardi, anche se non sono state specificate le ragioni: si è parlato di un collo di bottiglia legato alla seconda ondata, ma già a marzo eravamo l’unica regione a non disporre di un estrattore. Quali sono allora le cause che hanno comportato il ritardo: il doversi rivolgere fuori Valle, la mancanza di personale? Sono aspetti da approfondire. Sono anche preoccupato del fatto che l’aver eseguito in tempi così rapidi tanti tamponi faccia incrementare l’indice Rt, ma mi auguro che ci siano state valutazioni in merito. Certo è che un efficace servizio di risultati permette di non chiudere in casa più del dovuto le persone: abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di casi limite. È necessario intervenire ed esorto a verificare la possibilità di effettuare i test fai da te presentati dal Presidente del Veneto Zaia che danno risultati in pochi minuti».
(f.d.)