Coronavirus: sono sei le squadre USCA sul territorio
A partire da domani, giovedì 19 novembre, le unità speciali di continuità assistenziale raddoppieranno con base a Saint-Pierre, Châtillon e Donnas, in servizio dalle 8 alle 20, sette giorni su sette.
Coronavirus: sono sei le squadre USCA sul territorio.
A partire da domani, giovedì 19 novembre, le unità speciali di continuità assistenziale raddoppieranno, passando da tre a sei.
La nuova organizzazione partirà domani, giovedì 19 novembre: due USCA avranno base a Saint-Pierre, due a Châtillon e due a Donnas.
Le unità speciali di continuità assistenziale – composte da un medico e un infermiere esperto – lavoreranno sette giorni su sette, dalle 8 alle 20, prendendosi cura a domicilio delle persone positive al Covid-19.
Le squadre USCA
Le unità speciali di continuità assistenziale effettuano assistenza domiciliare in favore dei pazienti positivi al Covid-19 o sospetti, segnalati dal medico di famiglia, dal pediatra, dalla continuità assistenziale, dalla centrale unica di soccorso e dal Dipartimento di Prevenzioen.
Le USCA si occupano anche di pazienti paucisintomatici e dei pazienti dimessi dall’ospedale dopo il ricovero che necessitano di monitoraggio a domicilio e di terapie specifiche, come ad esempio la somministrazione di ossigeno.
Il personale effettua attività di triage telefonico e dopo aver individuato i pazienti che necessitano di controllo a domiclio, procedono alla visita.
In base al quadro clinico del paziente, il medico potrà disporre la permanenza a domicilio con il supporto terapeutico oppure il ricovero nel caso le condizioni del paziente fossero gravi.
Il medico USCA rimane sempre in contatto con il medico di famiglia o con il pediatra del paziente per comunicare l’esito delel visite.
USCA, il commento del Commissario dell’azienda Usl
«Considerata la natura orografica del nostro territorio e la dispersione della popolazione nelle valli laterali abbiamo raddoppiato il numero delle USCA, in deroga al decreto legge che stabilisce una unità speciale ogni 50 mila abitanti – ha commentato il Commissario dell’azienda Usl Angelo Michele Pescarmona –.
La decisione già fissata con delibera della giunta del 2 novembre, segue un’attenta analisi della situazione pandemica attuale e dell’esperienza maturata nel corso dei primi otto mesi di attività.
Questo percorso si pone nel quadro di potenziamento delle azioni svolte sul territorio per migliorare i livelli di assistenza primaria».
USCA, il commento del direttore dell’Area Territoriale
«Aver implementato il servizio corrisponde al bisogno di potenziare la presa in cura e la sorveglianza territoriale attiva dei pazienti affetti da Covid-19 a domicilio che non necessitano di ricovero ospedaliero ma di un’assistenza appropriata – ha commentato il direttore dell’Area Territoriale Leonardo Iannizzi -.
L’organizzazione delle USCA potrà variare in maniera modulabile a seconda dell’evoluzione pandemica».
(re.aostanews.it)